my tescoma 1 / 2012

Il tipo di rapporto che il bambino stabilisce col cibo non si definisce in modo spontaneo, per questo fin dall’inizio è de- cisivo l’intervento dei genitori. Alimentarsi determina qualità e durata della vita, per averne conferma basta considerare che negli ultimi 150 anni l’età media è quasi raddoppiata, anche perché abbiamo impara- to a mangiare meglio. Quindi occorre nutrirsi bene e questo al bambino lo possono insegnare soprattutto la mamma e il papà, a cominciare dai primi anni della sua vita, che sono quelli più importanti per la costruzione dei suoi orientamenti. Lo stile di vita del bambino, infatti, prende corpo nei primi 5/6 anni, proprio quando i genitori sono i suoi riferimenti quasi esclusivi. Se esiste una relazione così stretta tra cibo, durata e qualità della vita, significa che la responsabilità educativa di chi è chiamato a occuparsi del bambino deve estendersi anche all’ambito della nutrizione. Tuttavia, l’azione educati- va, anche sul versante alimentare così come in tutti gli altri ambiti, diventa davvero efficace solo quando è “testimonia- le”, ossia quando il genitore vive in prima persona ciò che vorrebbe trasmettere ai figli. L’ambiente domestico è un grande maestro per i bambini. Il rispetto di tale premessa è fondamentale per introdurre il bambino al consumo di frutta e di verdura, poiché egli, piuttosto carente di capacità di astrazione, attribuisce gran- de importanza alle azioni concrete che compiono i genitori piuttosto che ai concetti che essi esprimono verbalmente. Certo non esistono sicuri automatismi e non è detto che il successo sia garantito, tuttavia un genitore che si alimen- ta in modo sano, una mamma e un papà che consumano regolarmente frutta e verdura, favoriscono nei figli compor- tamenti alimentari virtuosi, migliorano le probabilità che essi assumano cibi migliori. È partendo da qui che possiamo stimolare il percorso d’av- vicinamento del bambino a questi saporiti alimenti, offren- dogli un ambiente dove la frutta e la verdura sono cittadini stabili e graditi. Le buone e le cattive abitudini alimentari na- scono e si sviluppano nel “brodo di coltura” familiare. Saper- lo rende più consapevole il nostro lavoro di educatori e ci faciliterà in seguito il confronto con gli insegnanti che, primi alleati fuori dal perimetro familiare, contribuiranno, se sapre- mo affiancarli con costanza, a rendere l’alimentazione dei nostri figli, un pilastro del loro equilibrio personale. Un bam- bino che consuma regolarmente frutta e verdura godrà di un corpo più sano, per questo vivrà migliori rapporti sociali. Di sicuro frequenterà maggiormente i propri simili, molto di rado i medici e forse mai gli psicologi. Uno dei rari casi in cui forma e sostanza coincidono. L’articolo è tratto dal progetto del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali “frutta nelle scuole” http://www.fruttanellescuole.gov.it societ industrializzata come la nostra, e a migliorare la qualit della vita. Una sana alimentazione contribuisce a prevenire malattie cronico-degenerative e obesit , particolarmente diffuse in una

piccoli assaggiatori

Bambini... é pronto!

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