my tescoma 2 / 2020

La piramide del vino

Destreggiarsi tra le varie denomina- zioni è più difficile a dirsi che a far- si. Immaginate l’intera produzione di vino come una grande piramide a quattro livelli, dove alla base si trova- no i vini da tavola, ovvero quei vini più semplici dove l’unico distinguo in etichetta, oltre all’indicazione del pro- duttore, è quello del colore del vino; questi sono i vini prodotti solitamente su larga scala. Salendo un gradino più in alto troviamo i vini IGT (Indica- zione geografica tipica), si tratta di vini prodotti in una determinata area e dove il disciplinare di produzione prevede regole prestabilite, tra le qua- li i vitigni da poter utilizzare. È pro- prio in questa categoria che troviamo anche veri e propri outsider, vini di alto pregio e con prezzi in certi casi anche ben al di sopra dei più classici vini DOC. Capita infatti che alcuni IGT si ritrovano in questa classifica-

zione perché il produttore ha scelto di utilizzare uvaggi o metodi produttivi differenti rispetto ai rigidi discipli- nari della denominazione d’origine. Attenzione, non ho detto peggiori o migliori, solo differenti. Un esempio tra tutti sono i Supertuscans, altri in- vece dopo diversi anni hanno ottenuto la DOC, è questo ad esempio il caso del Bolgheri IGT che ora conosciamo come Bolgheri Sassicaia DOC. Nei gradini superiori della piramide troviamo i vini DO e più saliamo verso la sommità più i disciplinari stabilisco- no regole ferree; inoltre i vini facenti parte di questa categoria prima di essere commercializzati devono essere sotto- posti ad analisi chimiche ed organoletti- che. Nei vini DOC in etichetta troverete l’informazione della zona di produzio- ne, della sottozona e del comune; men- tre nel caso dei DOCG viene addirittura indicata la località, il podere o la vigna.

IL VINO È SERVITO

ingredienti Sorbetto al limoncello LA RICETTA • 350 g di zucchero • 350 ml d’acqua • 50 g di zucchero a velo • 1 albume • 2 bicchierini di limoncello Versare lo zucchero e l’acqua in una casseruola, mescolare e mettere sul fuoco. Quando lo zucchero si sarà sciolto togliere dal fuoco e lasciare raffreddare lo sciroppo. Con una frusta, montare l’albume con lo zucchero a velo a bagnomaria, fino ad ottenere un composto consisten- te. Aggiungere il limoncello allo sciroppo freddo. Unire i due com- posti e versare nella gelatiera prece- dentemente refrigerata, mescolare per 15 minuti sino ad ottenere la consistenza desiderata.

Il tappo racconta

Forse non ci avete mai pensato, ma il tappo racconta tantissimo della qualità e della tipologia di vino per il quale è stato impiegato. Il tappo è in- fatti il completamento della bottiglia e la sua importanza è fondamentale. In commercio se ne trovano di varie tipologie: monopezzo, granulare ag- glomerato, composto di rondelle di sughero naturale, a vite o in vetro. I vini destinati ad essere bevuti giovani presentano tappi semplici, in alcuni casi capita di trovare bottiglie con il tappo a vite o in vetro. Al contra- rio vini destinati a durare nel tempo presentano tappi lunghi (da 4 a 6 centimetri) ed in sughero naturale. Il sughero è per tradizione il tappo uti- lizzato per i vini di qualità, anche se questo materiale, essendo naturale, presenta dei rischi. Avete sicuramen- te sentito ancora parlare del “sentore di tappo”. Il sughero può infatti essere

intaccato da dei parassiti fungini che liberano il TCA (tricloroanisolo), una sostanza responsabile del fasti- dioso odore e sapore che ricorda la muffa. Quindi non posso che citare il consiglio che mi diede tempo fa uno dei più noti sommelier d’Italia: “Le bottiglie costose non comprarle, fattele regalare”, così se vi capiterà la bottiglia sfortunata non avrete alme- no il dispiacere di averla pagata. Per concludere vi lascio una piccola curiosità. Sapete a chi viene attribuita l’idea di utilizzare per la prima volta il sughero per chiudere le bottiglie di vino? A Dom Pérignon, un nome che non a caso ha fatto la storia. Pare in- fatti che si sia ispirato all’usanza dei pellegrini spagnoli di tappare le zuc- chette da vino. Curiosi di saperne di più? Per l’approfondimento vi aspetto su club.tescomaonline.com

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