LUCI DEL NORD

Il misterioso popolo Sami I Sami, in lingua autoctona Samit o Sapmelas, sono una popolazione indigena che raggiunge un numero non ben definito, ma che va oltre i 200mila abitanti, stanziati per lo più nelle regioni più settentrionali della Finlandia e della Svezia, così come in Norvegia e Russia del Nord. Come qualsiasi altro gruppo etnico che si rispetti i Sami hanno la propria sto- ria, la propria cultura e le loro attività lavorative: hanno dunque un’identità veramente molto spiccata.

Sami è sempre stato uno degli elementi più importanti della loro cultura: tramite questa attività riuscirono a sopravvivere per secoli e secoli; dalle renne infatti potevano procurarsi cibo, latte e dai loro corpi pelli per gli abi- ti, per le loro case, ossa e corna per fabbricare utensili e strumenti di caccia e lavoro. In generale l’allevamento li portava a dover trascorrere l’inverno in terre completamente in pianura, o sulle coste dei mari del Nord che non ghiaccia mai grazie all’influenza delle correnti del Golfo del Messico, men- tre nei mesi più caldi, si rifugiavano nei pascoli montani. Seppure non particolarmente catalogata e studiata negli anni passati, la loro tradizionale forma religiosa era quella dello sciamanesimo. Adoravano le divi- nità legate al culto della natura e infatti le principali erano quelle della Madre Terra e il Dio del Tuono . Credevano inoltre che il corpo fosse dotato di un’a- nima in grado di distaccarsene al momento del trapasso. La figura più impor- tante all’interno delle tribù era per l’appunto lo Sciamano che poteva dar vita ad una serie di riti propiziatori utilizzando anche una sorta di tamburomagico dei sogni, strumento che gli permetteva di comunicare con i morti e con le altre dimensioni al di là dello spazio e del tempo. Solamente negli anni ’50 smisero di essere nomadi e cominciarono a stan- ziarsi: si formarono i primi veri e propri agglomerati urbani e sorsero anche i primi ordini politici tra cui i famosi parlamenti. La lingua Sami è molto difficile, deriva da influenze asiatiche, austro unga- riche e finniche. I loro canti “tribali” sono i famosi Yojk di cui vanno moto fieri e sono come delle storie cantate sui poteri della natura, o su fatti di ri- levante importanza. Le competizioni di Yojk sonomolto seguite e ci sono vari festival durante l’inverno e l’estate in tutta la Scandinavia del Nord. Oggi i Sami sono ben integrati in tutte le regioni Scandinave emantengo- no intatte le loro tradizioni, con orgoglio e coraggio, in un mondo in cui tutto ciò che è legato allaNatura sembra non avere più valore.

La storia di questo popolo è un mistero, si perde nella notte dei tempi, ma se ne conoscono i primi accenni nel 1555 quando uno svedese di nome Olaus Magnus pubblicò presso Roma il testo “Historia de Gentibus Septentrionali- bus”, in cui era ovviamente narrata la storia di queste genti. Precedentemen- te si conosceva qualcosa di questo popolo solamente a livello di leggende e storie fantastiche da parte di autori medioevali. Si suppone che il popolo Sami sia di origine MONGOLA e che nei secoli abbia vissuto lunghe transumanze da Oriente a Occidente, fino a stanziarsi nelle regioni settentrionali della Scandinavia, che offre un clima adatto alla loro attività di allevamento di Renne, di cui si occupano da tempi remoti. I tratti somatici dei Sami infatti sono molto diversi da quelli nor- dici, poiché presentano corporature piccole e molto agili, con occhi a mandorla e pelle più segnata.

I Sami erano anche grandi pescatori sia nel mare, che nei fiumi che nei laghi ghiacciati, ed erano dediti alla caccia. Erano nomadi e abitavano in capanne chiamate kota (per intenderci capanne della stessa forma di quel- le degli indiani d’America) oppure in tende che avevano il nome di Layvu . Le loro abitazioni erano costruite con legno e pelli di renna;

l’unicomezzo di trasporto a loro conge- niale era la slitta ovviamente sempre trainata da renne, anche se, grazie ad uno straordinario reperto del

Il popolo Sami rappresenta una grande risorsa etnica, che si preserva e che testimonia la conservazione della tradi- zione nei secoli… Buon viaggio nelle terre dei SAMI!

1500 a.C. si sa per certo che utilizzassero anche una sor- ta di sci, e un primordia- lemodello di racchette da neve, oggi note

come ciaspole. L’allevamento di renne per i

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