EoW September 2012

Articolo tecnico

Pertanto, è ovvio che gli errori di colore causano considerevoli perdite di tempi di produzione e scarti di materiale. Lo logica conseguenza di tali considerazioni è la necessità di un sistema di misurazione del colore automatico in linea. Metrica del colore Per una migliore comprensione della misurazione del colore, è opportuno definire anzitutto alcuni principi di base della percezione dei colori e della metrica del colore. Solo per dimostrare le difficoltà di interpretazione del “colore” per l’occhio umano, la Figura 1 illustra due riquadri A e B. Chiunque classificherebbe A come più scuro di B, ma in realtà entrambi presentano lo stesso valore di grigio. Questa come molte altre illusioni ottiche, spiega perché la determinazione obiettiva del colore per mezzo dell’occhio umano è quasi impossibile. Per descrivere il colore in termini fisici, la base consiste in una parte di spettro elettromagnetico, con lunghezze d’onda da 350 a 800nm, che è riconosciuta dall’occhio umano come “colore” (in ordine ascendente viola-indaco-blu-verde-giallo- arancio-rosso). Una migliore rappresenta- zione fisiologica è la cosiddetta ruota dei colori (o circolo cromatico), in cui diversi settori circolari sono riempiti con colori distinti. I colori che si trovano in settori opposti sono designati come complementari, il che rimanda al ben noto modello RGB: con i tre colori primari, rosso verde e blu, si possono creare tutti gli

Velocità della linea

Uno/due colori

Obiettivo del parametro di prova

Diametro

2-6mm <500m/min un colour

Deviazione del colore dE <= 3-4 Separazione del colore primario / colore delle strisce Cambio del colore e mancanza di striscia

2-2.5mm <500m/min due colour

1.5-2mm <500m/min due colour

Relazione tra colore delle strisce/colore primario

1.5-2mm <500m/min due colour

▲ ▲ Tabella 2 : Prove con tipi distinti di cavi con vari criteri di qualità

altri colori mescolandoli adeguatamente. Mescolando colori complementari in proporzione 1:1 si ottiene un grigio neutro o il bianco (mescola additiva RGB). Questo modello si utilizza molto per le macchine fotografiche o per i monitor, ma si tratta di una descrizione puramente matematica senza alcuna sensibilità per la percezione umana del colore. Nel 1927, la “Reich-Ausschuß für Lieferbedingungen”, un’organizzazione tedesca per il controllo della qualità, creò una tavola dei colori che doveva servire come riferimento per elementi colorati. Questa tabella è ancor oggi molto comune nell’industria ed è conosciuta come “RAL-Palette classic/design/effect” [2] . La tabella non include una serie ininterrotta completa di variazioni del colore e pertanto non è adatta per un sistema automatizzato. Nel 1931, la “Commission Internationale de l’Eclairage” (CIE, un’organizzazione internazionale che si occupa di luce e colore) propose un metodo per l’espressione numerica dei colori includendo fattori di peso per adattare

ad una certa differenziazione visuale del colore nella percezione umana, la stessa distanza geometrica nello spazio di colore. Questo tentativo fu rivisto nel 1976 ed è noto come il modello L*a*b* (denominato anche modello CIE-Lab) [3] . Lo spazio di colore si basa su una ruota di colori con l’asse principale Rosso-Verde (asse a*) e Blu-Giallo (asse b*) con diverse gradazioni. Il bordo esterno definisce il tono, mentre la saturazione decresce verso il grigio neutro nel centro. Perpendicolare al centro si ha la luminosità (o luminanza) dal nero assoluto al bianco puro (asse L*). Si ottiene una sfera, nella quale ogni colore visibile è rappresentato da tre coordinate (L,a,b, Figura 2 ). (Il modello CIE-Lab è definito esattamente solo per i colori riflessi. Nel caso di lampade, schermi o altre fonti luminose, esiste una descrizione modificata conosciuta come CIE-Luv.) Se si hanno due colori diversi nella sfera Lab, la lunghezza geometrica dE (o Delta-E, ΔE) del vettore fra entrambe le

▼ ▼ Figura 3 : Filo di 2 colori simulato nel campo di scansione. La parte superiore è una vista in direzione longitudinale con il sensore alla sommità e la sua apertura è indicata da un cono. La parte inferiore mostra il campo visivo della telecamera dal punto vista dei sensori in un tempo concomitante (con valori medi dei colori sulla destra)

▼ ▼ Figura 4 : Canali L*/ a*/ b* di un filo giallo durante 15 minuti. I piccoli grafici sono gli istogrammi corrispondenti di ciascun canale. La FWHM degli istogrammi è L*≈2, a*≈1,25, b*≈1,5

Prova con un colore (Giallo) 2011-04-28

a*-Canale [AU] L*-Canale [AU]

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Settembre 2012

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