Nuts for Life

Il pistacchio arrivò in Europa con Alessandro Magno che lo diffuse in Grecia. Gli arabi lo portarono in Sicilia e gli emigranti originari del Medio Oriente lo diffusero in America dove veniva venduto in macchinette automatiche.

iran: terra d’origine

L’Iran è il 18esimo Paese più grande del mondo e proprio per questa sua estensione è composto da un territorio che presenta caratteristiche geofisiche molto diverse tra loro e tutte di gran- de fascino e attrattiva, capaci di richiamare turisti con gusti anche molto diversi in fatto di vacanza. Due deserti, due catene montuose, foreste e spiagge. La natura sembra essersi concentrata in questo paese per offrire l’espe- rienza del mondo intero. E a chi non resiste all’eco del passato, l’Iran offre siti arche- ologici e luoghi storici ultramillenari che hanno superato la prova del tempo. Ventuno di questi sono diventati Patrimonio dell’Unesco per il loro valore universale. Un universo paralle- lo dove l’impero persiano continua a esercitare il fascino della sua grandiosità. Perché resistere? Cediamo al richiamo delle origini e dirigia- moci senza esitazione verso la culla dell’umanità. Dal deserto alla giungla, dal mare alla montagna: una terra patrimonio dell’umanità

La pistacia vera affonda le sue radici in uno dei paesi più ricchi di storia di tutto il mondo: l’Iran. Terra di uno degli imperi più gloriosi del passato - quello persiano - con quasi la metà della popolazio- ne mondiale del tempo, l’Iran è stata anche la culla di una delle civiltà più antiche del mondo. A ripercorrerne la storia, pare che tutto abbia avuto inizio qui, nell’antica Persia, dove l’esistenza di cul- ture antiche è testimoniata sin dal quarto millennio a.C. e dove, in parallelo con i Sumeri, fece il suo debutto nella civiltà la scrittura. A partire da Ciro il Grande che fondò l’impero nel sesto secolo a.C. - promulgando subito dopo quelli che vengono considerati i primi Diritti Universali dell’Uomo - la Persia ha rappresentato nei secoli un nobile esempio di grande cultura e civiltà, dando sempre la precedenza alle proprie e altrui tradizioni culturali in luogo della supremazia politica. La prova di questa civiltà è tutt’ora tangibile nei modi che caratterizzano la generosa accoglienza de- gli iraniani nei confronti di turisti e visitatori. Mettete piede in questo paese e vi accorgerete all’i- stante, da tutto quello che vi circonderà, che da of- frire non ha solo ciò che si vede, ma anche ciò che non si vede. E in ogni caso si tratta di molto più di quanto ci si possa aspettare. Proprio come il prezioso seme che da qui ha conqui- stato il mondo.

Tehran è la prima meta da visitare dopo essere atterrati in Iran, la prima porta da attraversare per fare il nostro ingresso in questo paese. La capitale ha tutti i numeri, uno in particolare, per es- sere degna di questo nome: ben 12 milioni di abitanti in una città che rappresenta comunque un buon passag- gio per familiarizzare con le atmosfere di questo paese, mantenendo il contatto con l’Occidente.

I luoghi da visitare ovviamente nonmancanoma sono tre i focus capitolini da non perdere. Il primo sono certamen- te le gallerie d’arte che rappresentano il trait d’union più forte con la contemporaneità. L’Iranian Artist Forum in particolare è un luogo ideale per prendersi una pausa dal caos della città, rilassandosi tra le opere in esposizione o nel giardino interno, realizzato in stile persianomoderno. E se cercate opere firmate dai grandi nomi della contem- poraneità, al Museo d’Arte Contemporanea trovate, tra gli altri, Warhol, Pollock, Rotchko e Johns. Dopo un primo assaggio misto di atmosfere persiane ed europee, potete godervi il Palazzo del Golestan, la resi- denza storica della dinastia reale Qajar, testimone di un periodo in cui la società iraniana conobbe un processo di modernizzazione che aprì il paese ad influenze stilistiche europee. È anche il più antico monumento della città e patrimonio dell’umanità.

i pistacchi in cina vengono chiamati “i semi felici”, in iran invece “i semi sorridenti”.

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