Nuts for Life

Unità di misura: 1 cucchiaino / 6 grammi Nell’alimentazione, il concetto di consapevolezza richiede due bussole: una che indichi il fabbisogno calorico personale e un’altra che aiuti a sapere quante calorie si rischia di assumere tra un pasto e uno spuntino, lungo il tragitto che dalla co- lazione conduce alla cena. In pratica, si tratta di sapere quanti cucchiaini di zucchero sono necessari per arrivare a sera, e quanti si rischia di mangiarne senza prestare attenzione. Non c’è alcuna rivoluzione alimentare, solo calcolo dei cucchiaini di zucchero: uno pesa circa 6 grammi. Età, costituzione fisica e abitudini di vita richiedono determinati apporti calorici, e così ogni persona ha la sua soglia di cucchiaini da non superare. Calcolare i cucchiaini è un paragone divertente ma una delle vie più facili è quella dei prodotti contenenti naturalmente zuc- chero. Snack a base di frutta, frutta secca o disidratata non hanno bisogno di unità di misura inusuali perché lo zucchero che contengono è naturale e non ha controindicazioni. L’Oms non suggerisce infatti limiti all’assunzione dei seguenti cucchiaini di zucchero naturale, calcolati ogni 100 grammi di prodotto: Sul sentiero naturale

S O L O A L I M E N T I N A T U R A L I

come pianta ci ha fatto al naturale, senza zuccheri e additivi aggiunti

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Mela: 10 g/ 1,7 cucchiaini

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Pesca: 8 g/ 1,4

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Mango essiccato: 61,8 g/ 10,3 Albicocca disidratata: 34 g/ 5,6

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Mandorle: 2 g/ 0,3

Banana: 12 g/ 2

Ananas disidratato: 54 g/ 9 Cocco disidratato: 5,2 g/ 0.9

Noci di macadamia: 4,6 g/ 0,8

Uva fragola: 16 g/ 2,7

Noci: 2,6 g/ 0,4

Pistacchi: 7,7 g/ 1,3

Brevissima storia del “sale dolce”

Lo zucchero era conosciuto già ai tempi di greci e romani, cui arrivava dall’ Oriente per impieghi unicamente terapeutici. L’utilizzo come dolcificante naturale si estese coi commerci delle Repubbliche mari- nare, trasformando velocemente il “sale dolce” in un pre- giato e ambito ingrediente, elemento di distinzione tra le classi sociali. Fu però solo nel 1700, con le importazioni dal continente americano, che la spezia conobbe larga dif- fusione, diventando di uso comune. Curioso l’esordio della barbabietola come fonte di zucchero, risalente all’inizio dell’800, quando Napoleone impose il Blocco continentale, vietando l’attracco nei porti dell’impero alle navi bat- tenti bandiera inglese, fermando così l’arrivo dello zucchero. Fu con la barbabietola che gli europei riuscirono a sopperire alla carenza del loro nu-

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triente dolce, riscoprendo in merito gli studi dell’agronomo francese Olivier De Serres, che già a metà del 1500 aveva speri- mentato l’estrazione dello zuc- chero dalle radici del- la pianta.

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