EoW July 2011

articolo tecnico

Questi cavi sono in produzione dagli anni ’70, ma solo dopo gli sviluppi nella tecnologia dei materiali di fabbricazione dei cavi intervenuti negli anni ’80, è stato possibile realizzare dei progetti economicamente vantaggiosi per una distribuzione su vasta scala. Questi cavi sono testati secondo la norma IEC61034-2. In generale, i cavi di questo tipo associano inoltre proprietà di bassa emissione di gas corrosivo e sono fabbricati utilizzando materiali “privi di alogeni”. Cavi a bassa emissione di gas corrosivo con limitata emissione di gas acidi e corrosivi, valutati incendiando campioni di materiali in un forno a tubo da banco. Questi cavi furono introdotti per la prima volta quando gli utilizzatori iniziarono a manifestare preoccupazione per le grandi quantità di emissioni di gas acido prodotti dall’incendio di cavi di PVC a propagazione ridotta. Era stato riscontrato che questo gas corrosivo e irritante presentava effetti devastanti sui pannelli elettrici e sugli strumenti esposti agli effluenti prodotti dall’incendio del cavo (9,10). E’ possibile utilizzare il test di emissione di gas acidi secondo la norma IEC60754-1 e/o il test di corrosività indiretta secondo

dell’incendio. I principi stabiliti negli studi preliminari di queste norme sono tuttora utilizzati dai produttori e dagli utilizzatori di cavi e le norme IEC sono adottate in numerosi paesi. In base all’utilizzo di queste prove, è possibile reperire sul mercato vari tipi di cavi. Cavi a ridotta propagazione di fiamma (RP) che, se installati in fasci verticali secondo le procedure raccomandate, non propagano la fiamma oltre una distanza limitata dalla sorgente. Tali cavi si sono affermati sul mercato sin dagli anni ’70 per il cablaggio in zone in cui il rischio di propagazione di incendi è elevato a causa delle condizioni di installazione, come nel caso dei cavi disposti a fascio montati verticalmente. Questi cavi sono testati secondo le varie parti della norma IEC60332-3. Cavi a bassa emissione di fumo con limitata produzione di fumo, valutati in una camera fumo di “tre metri al cubo” con limiti di prestazioni prestabiliti per una visibilità a 10m di distanza. Furono introdotti poiché si era notato che i cavi contenenti materiali di rivestimento tradizionali a base di PVC emettevano grandi quantità di fumo denso al contatto con il fuoco.

apparire carenti di integrazione, il metodo, se considerato globalmente, è in piena sintonia con il pensiero corrente. Un’altra importante considerazione fu che avrebbero dovuto essere sviluppati test su vasta scala, qualora ritenuti necessari, al fine di valutare le prestazioni del prodotto nel suo insieme in una condizione prossima alla condizione di “come installato”. Gli studi internazionali si sono concentrati sullo sviluppo di metodi di prova che potessero essere adottati come “complementari” alle norme di prodotto, in modo da raggiungere i massimi livelli possibili di reazione all’azione dell’incendio in tutta la gamma dei tipi di prodotto. Situazione attuale Negli ultimi anni, le norme IEC pertinenti ai test sono rimaste sostanzialmente invariate, ma sono state sottoposte a continui perfezionamenti (5,6,7,8) . Ad esempio, la norma IEC 332-3 si è sviluppata in una normativa composta di più parti, ciascuna delle quali tratta una diversa condizione di installazione o tempo di esposizione alla sorgente

▼ ▼ Figura 2: apparecchiatura prEN50399

▼ ▼ Figura 3: Curve caratteristiche SPR e HRR

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EuroWire – Luglio 2011

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