myTESCOMA 1/2018

I buoni propositi per...

BRIDGET CHI?

la vita nuova.

CHIARA Ero un po’ titubante all’idea di scrivere un “diario non proprio segreto” del magico mondo (o lo definirei piut- tosto giungla) dei single di oggi, ma per le lettrici che non sono proprio lo stereo- tipo della casalinga perfetta, ecco che va in scena la mia vita di “zitella 2.0”, il mio diario anti-Bridget Jones – non così imbranata, non così alcolizzata, non così in lotta con la bilancia… inutile dire che ogni riferimento a perso- ne o fatti realmente accaduti è puramente casuale!

L’INIZIO DI UN NUOVO AN- NO PORTA

Ogni anno, il 31 dicembre o l’1 gennaio, mi ritrovo carta e penna alla mano a stilare la solita lista dei buoni propositi per l’anno nuovo. È un’abitudine che presi intorno ai 25 o 26 anni, quando piena di buona volontà avevo iniziato a pensare che dovessi scrivermi i miei obiettivi SEMPRE CON SÉ L’IMMANCABILE LISTA DI BUONI PROPO- SITI. QUESTA VOLTA PERÒ IO NON LA VOLEVO FARE!!!

per averli più chiari in testa e per poterli perseguire con più determinazione. Obiettivi di vario genere e di varia entità, dall’essere più gentile con le persone al tenere in ordine il cassetto della biancheria, dal rifare il letto ogni mattina al trovare un fidanzato (è una risatina quella che ho sentito?). Curiosamente, quelli più semplici sono quelli che ho sempre trascurato, forse l’unico che ho sempre rispettato da quando me lo sono imposto è stato quello di uscire di casa sempre pettinata - ma in effetti, con un quintale di capelli crespi in testa, vi pare poco??? Il risultato comunque, è che alla fine di ogni anno guardavo indietro e pensavo a quello che non avevo realizzato, o peggio ancora, verso ottobre iniziavo a sen- tire la pressione della fine imminente e vivevo male i mesi successivi, per poi ricominciare daccapo il gennaio seguente. Quest’anno però, sopraffatta dal Natale che non è stato un vero Natale, ma solo un susseguirsi di obblighi, regali da fare, pranzi e cene a cui presenziare e persone a cui fare gli auguri (ma di queste persone, a quante tenevo veramente?) ho avuto un moto di ribellione. D’ora in avanti niente più buoni propositi, niente più liste, niente più 31 dicembre come scadenza per gli obiettivi prefissati. D’ora in poi la smetterò di pensare che quello che inizia sarà l’anno della svolta, tanto non serve un anno per dare una svolta alle cose, basta un secondo e può essere anche oggi, subito, non entro i prossimi 12 mesi. La smetterò di fare cose e vedere persone per dovere, sacrificando magari il sacrosanto diritto di usare il mio tempo libero per fare quel che mi pare. D’ora in poi la smetterò di mangiare il doppio di quel che mi serve, solo perché mi riempiono il piatto. Ricomincerò ad ascoltarmi, a prestarmi attenzione, per capire quello che voglio invece di fare quello che ci si

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