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Soiel International - 20125 Milano, Via Martiri Oscuri, 3 - Mensile Anno XXXIII - N. 2 febbraio 2013 - Poste It. Spa - Sped. a.p. DL 353/03 (conv. in L. 27/02/04 n. 46) - art. 1 - C. 1 - DCB MI - € 6.00 Un’offerta open source sempre più completa

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Faccia a Faccia Revenue Assurance: una nuova funzione IT Case history La rete sicura di Ariston Thermo Come comunica Il Giornale Green data center alla Cooperativa Capodarco

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Sommario anno XXXIII febbraio 2013 N. 2

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EDITORIALE

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IN COPERTINA Red Hat: libertà e flessibilità Ra aela Citterio

Un’oŠerta sempre più completa e un supporto di classe en- terprise con livelli di servizio chiari e definiti per continuare a essere leader nel mondo open source.

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IN PRIMO PIANO 10 IBM : l’evoluzione continua verso il cloud 12 Windows Azure messo alla prova dai partner Micro- soft 14 Schneider Electric crede nella Building Automation 15 Fincons Group acquisisce PCG 16 Oracle : la customer experience di qualità premia il brand 17 Big data e cloud, le mosse di HP 18 Trend Micro : la storia si ripete 19 La filosofia smart di everis 20 Il Triangolo conferma la sua leadership nel mercato distributivo

21 PFU presenta Fujitsu ScanSnap iX500 22 Ipswitch amplia l’oŠerta 23 Boole Server presenta Secure Board 24 BNova : l’open source come scelta strategica 25 Per Compuware è ora di migliorare le performance 26 Siemens a fianco delle aziende più innovative 27 IBM SmartCloud : dalla teoria alla pratica 28 LifeSize , pionieri della videocomunicazione in HD 29 Ricoh : mettere la tecnologia al servizio dell’uomo 30 L’ unione fa la forza 31 From hardware to software. La nuova pelle di NEC 32 V-Valley : distribuzione a valore 2.0 CASE HISTORY Centralizzare e standardizzare per garantire maggiore sicurezza Ra aela Citterio Ariston Thermo ha scelto Fortinet come Next Generation Firewall e per la protezione delle e-mail. 42

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NOTIZIE FLASH

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FACCIA A FACCIA Revenue Assurance: una nuova opportunità di business Giancarlo Magnaghi L’esperienza di Telecom IT evidenzia come il mercato delle TLC, a causa della complessità che lo contraddistingue, sia la palestra migliore per queste nuove applicazioni.

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CASE HISTORY Il Giornale: lo storico quotidiano comunica con innovaphone Ra aela Citterio

Le diverse redazioni sono state interconnesse mediante una rete privata di telecomunicazioni estesa geografica- mente anche ai centri di stampa distribuiti sul territorio nazionale.

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CASE HISTORY Rittal al fianco della Cooperativa Capodarco Ra aela Citterio Un nuovo green data center per garantire servizi alla per- sona ancora più e•cienti.

OMMARIO 1 febbraio 2013

Domani

Oggi

I moduli di struttura scalabili per Data Center Schneider Electric

Usa l'alimentazione e il raffreddamento per il tuo Data Center solo quando serve. Modularità a livello di struttura Dopo essere stato pioniere della modularità nello spazio IT del Data Center, Schneider Electric TM porta l'approccio modulare nell'infrastruttura fisica del Data Center. Questo approccio progettuale e costruttivo trasferisce le attività di engineering e pre-test dei componenti di struttura del Data Center alla "fabbrica", rendendo di conseguenza facile e rapida la realizzazione di grandi Data Center. Permette anche un corretto dimensionamento oggi, lasciando aperta la strada a modifiche della capacità domani. Realizzazione rapida, facile ed economica I moduli di struttura Schneider Electric comprendono un'unità di alimentazione e due tipi di unità di raffreddamento, ad acqua e ad aria; affiancano i contenitori IT per offrire alle aziende il completo supporto infrastrutturale di cui hanno bisogno, per aggiungere capacità ai Data Center esistenti o per trasformare lo spazio disponibile in Data Center ad alta qualità, disponibilità ed efficienza energetica. Questo approccio scalabile accelera la realizzazione, riduce i costi e semplifica la costruzione. Di conseguenza i Data Center possono muoversi alla stessa velocità dell'azienda, con la flessibilità necessaria per adattarsi a future esigenze aziendali. I moduli di struttura per Data Center Schneider Electric rappresentano il futuro dei grandi Data Center, e sono disponibili fin da oggi .

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©2013 Schneider Electric. All Rights Reserved. All trademarks are owned by Schneider Electric Industries SAS or its affiliated companies. www.schneider-electric.com • 998-4498_IT

Sommario anno XXXIII febbraio 2013 N. 2

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APPUNTAMENTI Allineare IT e business Marco Bozzetti Grande successo per la quinta edizione dell’Enterprise Architecture Conference (EAI) svoltasi a Milano: l’evolu- zione delle architetture ICT nell’era del cloud si conferma un tema di grande interesse. 68

SICUREZZA Xenesys: proteggersi dai danni prevedibili e imprevedibili Ra aela Citterio Il patrimonio informativo è un bene strategico sempre più importante: a•darsi a un partner tecnologico competen- te per proteggerlo è prioritario per mantenere e•cienza e competitività.

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SPECIALE COMUNICARE IN AZIENDA Le opportunità per il business dalle soluzioni UCC Ruggero Vota

In generale ancora poco sfruttate dalle aziende italiane, le implementazioni di sistemi di Unified Collaboration & Communications si stanno ormai radicando in diverse imprese, marcando un vantaggio competitivo con la con- correnza non indiŠerente.

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SPECIALE SICUREZZA Dalla sicurezza informatica all’enterprise risk governance Paolo Gatelli, Serena Piccirillo La gestione dei rischi connessi con l’utilizzo della tecno- logia passa attraverso diversi stadi evolutivi che tendono verso un modello organizzativo integrato. Competenza, puntualità, economicità, vicinanza territoria- le, piena soddisfazione del cliente e customer care i fattori che hanno determinato in pochi mesi l’aŠermazione del nuovo VAD. 52 DISTRIBUZIONE Compass Distribution, una bussola per mantenere la rotta Ra aela Citterio

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FOCUS VIDEOSORVEGLIANZA Videosorveglianza e controllo accessi alla ribalta Ra aela Citterio

PROFESSIONISTI DIGITALI. OGGI E DOMANI Il mio CV è fatto bene? Sergio Cantinazzi Il curriculim è un ritratto di noi stessi che va usato in modo attento e mirato. 86 OSSERVATORIO OAI Altre considerazioni dal rapporto OAI 2012 Marco Bozzetti Focus su furto d’identità digitale e misure di sicurezza in essere. 88 La consapevolezza che la nostra sicurezza dipenda dalla protezione fornita dalla videosorveglianza e dal controllo degli accessi è ormai ampiamente diŠusa. Ma i campi di applicazione non si fermano qui.

SPECIALE SICUREZZA AMBIENTI VIRTUALI Come evitare il salto nel buio Ruggero Vota La proposta di CA Technlogies si fonda sulla coerenza con quanto già avviene nella protezione delle piattafor- me fisiche e sul doppio controllo di quanto avviene nel- l’hypervisor e nelle macchine virtuali. 56 L’opinione dei principali fornitori di sicurezza sui trend caratteristici di questo mercato e su come si orienterà la loro oŠerta. 58 SPECIALE SICUREZZA PREVISIONI E TREND Come sarà il 2013 Ruggero Vota

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IL PARERE DEL LEGALE Cookie: più chiarezza Gabriele Faggioli, Maria Cristina Daga Verso una navigazione libera e consapevole.

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COSA C’È DI NUOVO

LETTURE

CARRIERE

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Quelli che hanno le idee chiare

Dal discorso sullo Stato dell’Unione di Barack Obama fatto al Congresso degli Stati Uniti lo scorso 12 febbraio: “La nostra principale priorità è fare dell’America un magnete che attiri nuovo lavoro nell’industria manifatturiera. Dopo aver perso oltre 10 milioni di posti negli ultimi dieci anni per il fenomeno della delocalizzazione, negli ultimi tre anni ne sono ritornati in America 500.000: Caterpillar sta riportando posti di lavoro dal Giappone; Ford dal Messico; Intel sta aprendo la fabbrica più avanzata della sua storia qui negli USA; Apple ricomincerà a costruire Mac in America. Ci sono una serie di cose che possiamo fare per accelerare questi trend. L’anno scorso abbiamo creato in Ohio un nuovo istituto rivolto all’innovazione nell’industria manifatturiera che oggi è il laboratorio che a livello mondiale rappresenta lo stato dell’arte sul tema della stampa 3D, un’innovazione che ha il potenziale di rivoluzionare il modo con cui costruiamo quasi tutto. Stanotte annuncio il lancio di altre tre iniziative simili focalizzate su altrettanti temi high tech diversi, e chiedo al Congresso di approvare altri 15 progetti di questo tipo in tempi brevi, perché dobbiamo creare dei luoghi di incontro tra entità pubbliche e operatori di business volti a sviluppare partnership che hanno l’obiettivo di creare posti di lavoro high tech. La prossima rivoluzione manifatturiera sarà una rivoluzione high tech e sarà Made in America”. Il tema è all’ordine del giorno anche in altri Paesi: Francois Hollande (socialista) appena eletto nel luglio scorso presidente dei francesi ha nominato all’interno del suo Governo un Ministro per la Reindustrializzazione. Il primo ministro inglese David Cameron (conservatore), aveva fatto esattamente la stessa cosa poche settimane prima in occasione di un rimpasto di Governo. Due politici di orientamento opposto che sono arrivati alla stessa conclusione... Non senza problemi, nel caso di Cameron, che ancora una volta ha marcato una forte discontinuità dai furori ideologici tatcheriani (la Lady di Ferro amava ripetere: “Meglio un banchiere di un ingegnere”). Al momento in cui scriviamo non sappiamo quale sarà stato l’esito delle elezioni politiche italiane del 2013. In campagna elettorale di come ricostruire su basi high tech l’industria manifatturiera italiana - la seconda in Europa e ancora tra le prime otto nel mondo - non se ne è parlato. Chi segue la politica con particolare attenzione e passione anche per questo tema, come chi scrive, sa bene chi in questi anni ha operato in questo senso e chi no, e spera di sentire da parte del nostro nuovo Presidente del Consiglio, nel discorso di insediamento del nuovo Governo italiano, parole simili a quelle di Obama. Se invece sentiremo cose tipo: “Abbandoneremo l’euro così potremo ritornare all’epoca delle svalutazioni competitive”, che hanno sempre arricchito pochi e alla fine danneggiato tutti, allora i tempi per chi punta sull’innovazione ICT saranno ancora più duri. Ma noi continueremo a crederci! EDITORIALE

Ruggero Vota ruggero.vota@soiel.it

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IN COPERTINA

Red Hat: libertà e flessibilità Un’o erta sempre più completa e un supporto di classe enterprise con livelli di servizio chiari e definiti per continuare a essere leader nel mondo open source.

Ra aela Citterio

Anche il 2013 si preannuncia come un anno di grandi sfide per le aziende, chiamate ad a rontare un cli- ma economico di cile nel quale devono riuscire a indirizzare gli investimenti su tecnologie e soluzio- ni che consentano loro di mantenere un vantaggio competitivo a fronte di budget sempre più contenuti. Come diretta conseguenza del contesto macro-eco- nomico in cui si trovano ad operare, la richiesta di molte imprese è quella di diventare più ‘intelligenti’ per interpretare o addirittura prevedere gli orien-

tamenti del mercato, o anticipare fenomeni orga- nizzativi che potrebbero rivelarsi critici. La parola d’ordine in tal senso è innovare perché, anche se è certamente importante interpretare dati di mercato e/o organizzativi, occorre poi essere in grado di ri- spondervi con prodotti o servizi che permettano di di erenziarsi da quanto già presente o disponibile sul mercato. Il tutto in un perimetro che necessa- riamente deve vedere una stabilità – quando non una riduzione - delle risorse economiche e umane.

Gianni Anguilletti, country sales manager di Red Hat Italia

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febbraio 2013

A queste situazioni si accompagnano il comparire di trend tecnologici che vanno rapidamente a er- mandosi quali i big data, che permettono di gestire e interpretare una mole di dati che cresce a ritmi esponenziali, o altre che consentono di sviluppare rapidamente applicazioni integrate ed integrabili che possono essere velocemente modificate per adattarsi alle mutevoli condizioni di business nelle quali l’azienda si trova ad operare in un’ottica SOA (service oriented architecture) e/o RAD (rapid ap- plication development), oppure altre ancora che favoriscono la possibilità di individuare modalità di fruizione di risorse informatiche più rispondenti alle esigenze di e cienza operativa e contenimento dei costi delle aziende stesse, come il cloud com- puting e la mobility. Il valore del modello open source L’anello di congiunzione ottimale fra fenomeni strut- turali e di mercato da una parte e trend tecnologici dall’altro è il paradigma dell’open source, oppor- tunamente corredate da servizi ingegneristici che lo rendano fruibile in ambienti di ogni dimensione, da quelli business critical sino ad arrivare al mon- do delle PMI. Le aziende che scelgono di a darsi a Linux e all’o- pen-source sono consapevoli dei benefici derivanti dal lavoro della community di sviluppo più grande al mondo: ricerca continua delle prestazioni, del- la compatibilità e del supporto immediato delle nuove tecnologie. Un contesto in cui Red Hat rico- pre sicuramente un ruolo di primo piano, essendo diventata un punto di riferimento nel complesso scenario open-source, poiché o re un supporto di classe enterprise con livelli di servizio chiari e definiti, grazie al grande contributo che Red Hat stessa fornisce alla community. “Il nostro obiettivo - sottolinea Gianni Anguilletti , country sales manager di Red Hat Italia - è quel- lo di rilasciare lo stack tecnologico più a dabile, completo e conveniente al fine di permettere alle aziende di implementare architetture IT performanti ed e cienti, velocizzare lo sviluppo e la messa in esercizio di applicazioni, gestire in maniera veloce ed economica enormi quantità di dati sia struttu- rati che non, e integrare, gestire ed erogare risorse informatiche attraverso framework particolarmente e cienti e semplici. Il tutto secondo un modello di business orientato alle esigenze di e cienza ope- rativa e sostenibilità economica del cliente”. Red Hat, insomma, continua a investire per suppor- tare il mercato nella realizzazione di infrastrutture IT altamente automatizzate, orientate al business e in grado di fornire la flessibilità necessaria per ope-

Al via il Red Hat Tour 2013 L’adozione di una infrastruttura aperta e integrata rappresenta una scelta vincente per stimolare l’inno- vazione, l’agilità e l’ecienza presso organizzazioni pubbliche e private di ogni dimensione operanti in qualsiasi settore. Red Hat è in prima fila per fornire le competenze e gli strumenti adatti ad aƒrontare le sfide della nuova generazione dell’IT e, per far toccare con mano il va- lore della propria proposizione, anche quest’anno ha organizzato un roadshow che si pone l’obiettivo di raƒorzare i vincoli esistenti nella propria community e crearne di nuovi.

Tredici le tappe previste: 3 aprile 2013 Mosca 4 aprile 2013 Varsavia 9 aprile 2013 Parigi 10 aprile 2013 Stoccolma 11 aprile 2013 Copenhagen 16 aprile 2013 Madrid 17 aprile 2013 Colonia 18 aprile 2013 Zurigo 22 aprile 2013 Abu Dhabi 23 aprile 2013 Milano 24 aprile 2013 Londra 25 aprile 2013 Amsterdam 29 aprile 2013 Istanbul

È già possibile registrarsi all’evento visitando il sito www.europe.redhat.com/promo/redhattour2013/, dove sono presenti tutti i dettagli della manifesta- zione.

rare con successo anche in condizioni di business caratterizzate da grande variabilità. Un portafoglio sempre più completo Quali sono, quindi, le soluzioni e le tecnologie che fanno di Red Hat uno dei protagonisti indiscussi del modello open source? “Per quanto riguarda la parte di automation - spiega Anguilletti - siamo in grado di integrare e rendere particolarmente e cienti le infrastrutture dei data center attraverso il sistema operativo Red Hat En- terprise Linux (RHEL) e la tecnologia di virtualiz- zazione Red Hat Enterprise Virtualization (RHEV), con l’eventuale aggiunta dell’Application Server JBoss e gli strumenti di system management Sa- tellite e JBoss ON”. Con le tecnologie a marchio Red Hat ci si può però spingere oltre, sino ad arrivare alla realizzazione di infrastrutture business oriented per sviluppare ap-

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Red Hat: libertà e flessibilità

Testimonianze di valore Linux e il software open-source sono ormai diventati mainstream: sono infatti sempre di più le organizzazioni grandi e complesse che scelgono questo modello per i propri sistemi mission critical, come testimoniano, ad esempio, i progetti realizzati da Red Hat presso Terna e Intesa SanPaolo. Il Gruppo Terna, uno dei principali operatori di reti per la trasmissione di energia, ha scelto Red Hat per realizzare l’in- frastruttura che eƒettua il monitoraggio del dispacciamento dell’energia elettrica su tutto il territorio nazionale, dopo una attenta valutazione delle tecnologie a marchio Red Hat e delle competenze dell’azienda. Intesa SanPaolo, uno dei principali Istituti finanziari del nostro Paese, ha scelto a sua volta Red Hat per la realizzazione di una nuova piattaforma di risk management in grado di eƒettuare circa 6 miliardi di operazioni al giorno per analiz- zare il livello di rischio a cui l’istituto è esposto. Grazie a Red Hat Enterprise Linux Intesa SanPaolo ha ottenuto i livelli prestazionali e di scalabilità attesi, traendo vantaggio anche dai notevoli risparmi registrati a livello hardware, ed è oggi in grado di gestire in maniera ottimale il tema degli accantonamenti, che non devono essere né sovra dimensionati, per evitare inutili immobilizzi di capitale, né sotto dimensionati, per essere pronti a fronteggiare eventuali criticità, nel rispetto delle normative nazionali e internazionali.

plicazioni non soltanto performanti ed innovative, in quanto ospitate dall’application server JBoss, ma integrate, integrabili e governabili attraverso regole e processi di business, facendo leva su al- tri moduli appartenenti alla famiglia JBoss quali SOA, business rule management system (Brms) e business process management (BPM), messaging, real-time e grid. Applicazioni che si possono met- tere in esercizio attraverso media (portali o mobi- le framework) atti ad avvicinare l’azienda ai propri

clienti, partner e fornitori, oppure che possono far leva su enormi volumi di dati attraverso altri stru- menti sviluppati, distribuiti e supportati da Red Hat, quali JBoss Data Grid, JBoss Data Service e Red Hat Storage. Quest’ultima, in particolare, è una piatta- forma ‘scale-out software-only’ in grado di coprire dal data center al cloud con un unico ‘namespace’ globale, rivelandosi così una soluzione flessibile e altamente scalabile per lo storage enterprise, dal costo contenuto e basata su x86. Libertà di scelta e flessibilità Tutte le infrastrutture che compongono l’o erta Red Hat garantiscono un elevato livello di flessi- bilità, consentendo alle aziende di adattarsi dina- micamente alle mutevoli condizioni nelle quali si trovano ad operare. “Questo - prosegue Anguilletti - si può ottenere attraverso diversi framework Red Hat dedicati alla definizione, realizzazione e gestione di Infrastructu- re e Platform as a Service: mi riferisco a tecnologie specifiche per questi ambiti quali CloudForms, una piattaforma per la creazione e la gestione di cloud Infrastructure-as-a-Service (IaaS) ibridi e privati; OpenShift, Platform-as-a-Service contenente di- verse tecnologie open source che gli sviluppatori possono utilizzare, on-premise, per realizzare, te- stare e gestire le loro applicazioni in ambito cloud; e ancora la declinazione Red Hat di OpenStack e ManageIQ, recentemente acquisita, che completa l’o ering con funzionalità di monitoraggio, charge- back, governance e orchestrazione tra cloud privati, pubblici e ibridi”. Questi sviluppi confermano ancora una volta la concreta focalizzazione di Red Hat sulla propria

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Red Hat Italia: uno sta dinamico

In un mercato così e ervescente naturalmente non è possibile adagiarsi sugli allori, ed è per questo che Red Hat continua a investire a livello sia tecnico che commerciale. Dal punto di vista commerciale l’im- pegno è quello di continuare a ra orzare il proprio ecosistema, consolidando le partnership strategiche esistenti e sviluppandone di nuove, mentre le linee strategiche dello sviluppo tecnico si focalizzeranno su tre direttrici: completezza funzionale, flessibilità e interoperabilità. “Continueremo ad arricchire il nostro stack infra- strutturale (sistema operativo, virtualizzazione, middleware/SOA, system management, storage, big data, cloud), che sarà caratterizzato da una sempre maggiore apertura e flessibilità, al fine di renderlo fruibile in ambienti fisici, virtuali e cloud, lasciando ai clienti la massima libertà di scelta in termini di tecnologie utilizzabili a sua integrazione, il che significa apertura trasparente ad altri sistemi operativi, middleware e sistemi di virtualizzazione”, conclude Anguilletti. Nel corso del 2013 Red Hat presenterà quindi nu- merose novità, soprattutto in ambito middelware e cloud, mentre per la fine dell’anno è previsto il rilascio della versione beta di Red Hat Enterprise Linux 7.0, che dovrebbe arrivare sul mercato all’i- nizio del 2014.

mission: consentire ai clienti di migliorare la loro e cienza attraverso l’abbattimento dei costi e l’ot- timizzazione delle prestazioni delle infrastrutture informatiche. Sviluppi che sono alla base della rea- lizzazione e dell’ampliamento di importanti accordi di collaborazione con organizzazioni quali Banco Popolare, Borsa Italiana, CSI Piemonte, Fineco, Inail, Infocamere, InfoCert, Intesa SanPaolo, ministero delle Finanze, ministero di Giustizia, Poste Italiane e Terna, solo per citarne alcune. Guardare al futuro con ottimismo Il dinamismo di Red Hat testimonia la popolarità crescente del modello open source, un paradigma in rapida ascesa secondo tutti i principali analisti: secondo Gartner, ad esempio, entro il 2016 il 99% delle aziende utilizzerà tecnologie e applicazioni concepite secondo il modello open source; que- sto, come emerge anche da una recente indagine della Linux Foundation, non solo per abbattere i costi ma anche, e soprattutto, per la maturità tec- nologica raggiunta. Red Hat, che nell’ultimo esercizio fiscale ha regi- strato un fatturato pari a 1,13 miliardi di dollari, in crescita del 25% rispetto all’anno precedente, è nella posizione ideale per continuare a guidare questa trasformazione in ogni parte del mondo, Italia in- clusa, visto che nel nostro Paese il tasso di crescita è allineato, se non superiore, alla media.

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IN PRIMO PIANO

IBM : l’evoluzione continua verso il cloud Un approccio basato su una roadmap di trasformazione, che parte da una accurata valutazione dell’esistente e delle priorità di business e prosegue nell’articolazione delle linee strategiche d’intervento, fino alla definizione di progetti esecutivi in grado di rispondere alle esigenze specifiche di ogni azienda.

Il cloud computing è ormai am- piamente riconosciuto come un modello che cambia le regole del gioco nell’Information Technology: semplifica l’utilizzo di risorse IT rendendole disponibili come servi- zi in rete su infrastrutture dinami- che e flessibili, e ne migliora l’ef- ficienza. Ma il suo potenziale va ben oltre l’innovazione tecnologi- ca: può cambiare in modo radicale gli scenari competitivi, aprendo la porta a modelli più e‚cienti, re- attivi e innovativi di fare business. “Il cloud è per IBM il modo per ri- pensare l’IT e reinventare il busi- ness - sottolinea Alessandra Bra- sca , cloud leader di IBM. Anche i CEO sono interessati a scoprire come il cloud può estendere la portata del loro business e aiu- tarli a inserirsi in nuovi spazi. Dal- le recenti IBM CEO Survey e IBM CIO Survey emerge infatti che la tecnologia è per i CEO al primo posto tra i fattori esterni che im- pattano le organizzazioni e che il 90% dei CIO considerano il cloud come fattore critico di successo delle loro pianificazioni, in quanto acceleratore dei tempi di eroga- zione dei servizi IT”. IBM sta collaborando con migliaia di aziende in tutto il mondo per realizzare progetti di cloud com- puting utilizzando prodotti, so- luzioni e servizi del portafoglio IBM SmartCloud, organizzato in 3 aree fondamentali: SmartCloud Foundation, un insieme integra- to di tecnologie e servizi per tra- sformare il proprio data center realizzando cloud privati o ibridi;

SmartCloud Services, la piattafor- ma IBM per l’erogazione di servi- zi (IaaS e PaaS) public cloud, di classe enterprise, resi disponibili in modalità as a service basati sulle tecnologie SmartCloud Founda- tion; SmartCloud Solutions, ov- vero soluzioni di sicurezza, di bu- siness e per mercati verticali sul cloud, o—erte in modalita’ SaaS. Tra queste, le soluzioni di Smarter Commerce, Smarter Cities, Social Business, Business Analytics and Optimization. Il tutto all’interno di un’architettura di riferimento che aiuta a governare la trasformazio- ne verso il cloud e che garantisce impegno verso standard aperti e interoperabilità. Una roadmap di trasformazione L’approccio di IBM al cloud si basa su una roadmap di trasformazione, che parte da una accurata valuta- zione dell’esistente e delle priorità di business e prosegue nell’arti- colazione delle linee strategiche d’intervento, fino alla definizione di progetti esecutivi in grado di rispondere alle esigenze specifi- che di ogni azienda. L’esperienza di IBM in oltre 4 anni e quasi 4000 progetti cloud con- dotti a livello mondiale dimostra come questo paradigma sia un ele- mento portante della strategia di crescita di Big Blue, una strategia che ci concretizza innanzitutto in termini di investimenti: acquisizio- ni (3 miliardi di dollari investiti in acquisizioni cloud fondamentali), apertura di nuovi datacenter per

Alessandra Brasca, cloud leader di IBM Italia

il cloud (6 global data center per il delivery di IBM SmartCloud ser- vices), centri di competenza (11 cloud development labs e 4 SAP Centers of Competency al mon- do) e costante ampliamento del portafoglio di o—erta. Non meno importante è l’impegno in termini di ricerca, strutturato in modo da bilanciare al meglio la ricerca pura e l’esigenza di ri- spondere alle sfide del terzo mil- lennio partendo dai bisogni reali del mercato e dei clienti.

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IN PRIMO PIANO

Windows Azure messo alla prova dai partner Microsoft Diverse le soluzioni sviluppate da partner italiani in aree applicative molto diversificate: dalla fatturazione alle smart city.

server & cloud di Microsoft Italia. Dal punto di vista applicativo Win- dows Azure oŒre l’a•dabilità di otto datacenter a livello globale e fa leva su un modello d’implemen- tazione che abilita l’upgrade senza tempi di interruzione del servizio. La piattaforma è inoltre scalabi- le, interoperabile e aperta, poiché supporta molteplici linguaggi e codici anche open source e per- mette di archiviare dati struttu- rati e non e di elaborare insight a partire da Hadoop e con funzioni di business intelligence. “Grazie a Windows Azure è pos- sibile sviluppare siti web, servizi media e servizi mobili, cavalcando le opportunità oŒerte dalle nuo- ve tecnologie e trasformando il business in linea con gli attuali trend di mercato. Con Web Sites, è possibile condividere spazio su una macchina virtuale e si posso- no creare siti con SQL Database e MySQL o ricorrendo al softwa- re open source. Media Services oŒre una selezione di servizi per codificare e proteggere media in streaming e trasferire i contenuti su più dispositivi. Mobile Services è una soluzione di backend che oŒre funzionalità di salvataggio dati, query, gestione delle identità e distribuzione delle notifiche ai di- spositivi mobili”, spiega Venturelli. Alcuni esempi che arrivano dai partner Come ormai è tradizione, per dimostrare la reale fattibilità di quanto dichiarato Microsoft dà visibilità a quanto è stato fatto e stanno facendo alcuni dei suoi

“In virtù dell’evoluzione della piat- taforma e a seguito delle ultime innovazioni lanciate da Microsoft negli scorsi mesi, le aziende pos- sono combinare Windows Azure con il nuovo Windows Server 2012 e adottare System Center 2012 per andare oltre la virtualizzazione, mettendo in esercizio e gestendo applicazioni e servizi in ambien- ti organizzati secondo paradigmi orientati al cloud, private, public o hybrid. Questa flessibilità d’im- plementazione dell’IT, sfruttando i paradigmi cloud e la capacità delle tecnologie Microsoft di inte- grarsi con sistemi di management e hypervisor diversi dal proprio, rappresenta la risposta più fun- zionale alle moderne dinamiche di business e al processo di cre- scita delle aziende”, dichiara Luca Venturelli , direttore della divisione

partner più attivi suWindows Azu- re. Di seguito alcuni dei casi più significativi. A partire da Windows Azure, aKi- te oŒre per esempio il primo ser- vizio software “POS & In-Store” per organizzazioni retail. Grazie a un’architettura basata su Smart Client, un’app per pc dotata di in- telligenza e database locale, viene garantita la continuità delle ope- razioni di vendita anche in man- canza di accesso a internet e ai servizi cloud. Diamante ha invece sviluppa- to Fatturiamo.it, che supporta la gestione quotidiana delle mi- croimprese che si avvalgono del commercialista per la contabilità consentendo di interagire auto- maticamente con lo studio e di tenere sotto controllo preventi- vi, bolle, fatture, gestione clienti e fornitori, incassi e pagamenti. In linea con l’attenzione crescente per il tema Smart City, Tempestive ha creato Big Data Collector, una piattaforma nata per gestire i sen- sori, i macchinari e i dispositivi che rendono intelligente una città o un edificio, ricevendo l’enorme mole di dati e informazioni che essi ge- nerano. In questo modo si realizza una piattaforma per la “Internet of Things” che fornisce funziona- lità di telemetria e telecontrollo in grado di adattarsi tecnicamente ed economicamente a situazioni di piccole ed enormi dimensioni su scala globale.

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Luca Venturelli, direttore della divisione server & cloud di Microsoft Italia

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IN PRIMO PIANO

Schneider Electric crede nella Building Automation Il futuro della sicurezza è nell’integrazione della videosorveglianza su IP con l’automazione dell’edificio.

La videosorveglianza ha vissu- to recentemente un passaggio epocale segnato dalla transizio- ne dall’analogico al digitale che si è concretizzato nell’adozione del protocollo IP. Questo ha reso possibile la realizzazione di tec- nologie più ecienti, rapide nel- la risposta, dotate di funzionali- tà avanzate come la possibilità di monitoraggio a distanza, e la possibilità di integrazione con le reti informatiche e con i sistemi di automazione dell’edificio, con costi in significativa discesa. Vivere nel futuro Un unico sistema intelligente in grado di combinare tutte le fun- zioni di Building Automation oƒre numerosi vantaggi, fra i quali la semplicità di gestione e il rispar- mio economico sia nella fase di installazione sia di funzionamento. Ulteriori benefici riguardano il mi- glioramento della sicurezza per le persone e per le cose, grazie a una più tempestiva e capillare segna- lazione degli allarmi, fino alla pos- sibilità di governare le emergenze da un unico punto di monitoraggio

Gli interni del complesso Segrate Village sono eleganti e funzionali

alle porte di Milano, costituito da edifici realizzati con una partico- lare attenzione alla sostenibilità ambientale e alla vivibilità. Ciascun appartamento è dotato infatti di un sistema domotico in grado di gestire interamente l’im- pianto elettrico della casa: luci, tapparelle, gestione della tempe- ratura, controllo dei carichi ener- getici, gestibili attraverso moduli touch screen e anche a distanza, utilizzando uno smartphone. L’im- pianto domotico, che si integra con evoluti sistemi di edificio tra i quali un sistema di videosorve- glianza su IP, è basato sulle tec- nologie Schneider Electric KNX, integrate in maniera trasparente con altri dispositivi specifici gra- zie alla caratteristica di massima interoperabilità propria di questo sistema.

dell’edificio, sbloccando i varchi, guidando l’evacuazione lungo le vie di esodo, sorvegliando con le telecamere le zone in allarme e i flussi delle persone; verificando che tutti i presenti abbiano rag- giunto i punti di raccolta. Schneider Electric è presente in questo specifico mercato e si pro- pone come fornitore di soluzio- ni integrate di sicurezza, o me- glio ancora di Complete Building Solutions che riguardano, quin- di, l’insieme delle applicazioni di automazione di un edificio, e sono numerosi i casi reali di realizza- zione che comprendono, in Italia e nel mondo, edifici del terziario, sistemi di critical security per ae- roporti, carceri, data center, inse- diamenti industriali ad alto rischio, e residenziali. Un esempio di eccellenza Tra i numerosi casi, il complesso Segrate Village, che prevede in totale 420 appartamenti, ha ca- ratteristiche di assoluta eccellenza per quanto riguarda l’impiantistica residenziale. Si tratta di un moder- no complesso residenziale situato

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Il complesso Segrate Village

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FINCONS GROUP acquisisce PCG L’operazione consente alla società di consolidare il proprio posizionamento nel mercato IT della Svizzera tedesca.

PCG AG è una solida e brillante re- altà attiva nel mercato IT dal 1999 con sedi nelle città di Zugo e Zu- rigo che ha saputo aermarsi sul territorio in ambito SAP, specializ- zandosi in attività di reengineering di sistemi SAP già implementati, con l’obiettivo di adeguare i si- stemi informativi ai cambiamenti di business. I clienti PCG sono primarie aziende svizzere di diversi settori, operanti soprattutto in ambito manufactu- ring ed healthcare. PCG ha saputo far evolvere nel tempo le proprie competenze verso la consulenza di processo. Nel corso degli oltre dieci anni di attività PCG ha infatti focalizzato la sua attività concen- trandosi sulla gestione di proget- ti di implementazione complessi, sull’analisi dei processi di business, sull’ottimizzazione, il supporto e la presa in carico del gestionale

FINCONS GROUP - Carta d’identità FINCONS GROUP è una società privata di servizi di consulenza IT e system integration, con oltre 30 anni di esperienza nel settore ICT, fatturato annuo di circa 50 milioni di euro e respiro europeo, con u–ci in Italia e Svizzera. È dotata di un oering completo che garantisce servizi di business consulting, system integration, core business solution developing, application manage- ment e IT service in Nearshore. FINCONS GROUP approccia il mercato per settori di industry con business unit dedicate (financial services, media, energy & utility, transportation, ma- nufacturing) fornendo una perfetta combinazione di competenze sul busi- ness, sui processi e sulle tecnologie. La società ha tre sedi in Svizzera (Lu- gano, Berna e Zurigo) e sei in Italia (Vimercate, Verona, Venezia, Roma, Bari e Catania).

SAP, avvalendosi di risorse alta- mente qualificate e competenti. Una filosofia condivisa FINCONS GROUP ha apprezzato la professionalità di PCG emer- sa nel corso di alcune importanti collaborazioni e, condividendo- ne la filosofia aziendale, ha deci- so di procedere all’acquisizione del 100% della società; in questo modo FINCONS GROUP non solo consolida e amplia le proprie op- portunità di business in Svizzera, ma raorza le basi indispensabili per il processo di espansione in Germania, Austria e Francia. “FINCONS GROUP fa un nuovo, importante passo per la sua cre- scita e internazionalizzazione - ha dichiarato Michele Moretti , CEO di FINCONS GROUP; il lavoro svol- to in passato con PCG ha confer- mato un’azienda solida, preparata e competitiva, per cui l’abbiamo scelta per raorzare la nostra pre- senza nella Svizzera interna. Per la crescita del nostro Gruppo questa volta abbiamo prediletto, anziché una start-up, l’acquisizione di una

società già radicata sul territorio e conosciuta da clienti di rilievo”. “Abbiamo fiducia nel team di PCG - ha detto a sua volta Francesco Moretti , Vice President e CSO di FINCONS GROUP. La loro cono- scenza del mercato e le loro ele- vatissime competenze saranno un’ottima base di partenza per un proficuo lavoro insieme. Uniremo le rispettive competenze per at- tuare le giuste sinergie e fare leva sulle politiche di cross selling che un Gruppo solido come il nostro saprà mettere a frutto”.

www.finconsgroup.com

Michele Moretti (a sinistra), CEO di FINCONS GROUP, e Francesco Moretti, Vice President e CSO del Gruppo

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Oracle : la customer experience di qualità premia il brand I vecchi sistemi di rilevazione della customer satisfaction non bastano più a fidelizzare il cliente.

facilità prima dell’acquisto (35%); procedure di restituzione/revoca contrattuale semplici e trasparenti (32%); operare con un sito la cui usabilità risulti facile ed e—cace soprattutto per quanto riguarda le funzioni di ricerca (26%, erano possibili risposte multiple). Gli ostacoli invece alla fidelizza- zione sono diversi: passaggio da un addetto del call center all’altro (55%); mancata risposta a un mes- saggio mail (50%); lunghi tempi di attesa (49%); referenti non facil- mente raggiungibili e/o incompe- tenti (rispettivamente 45% e 43%). “Creare una esperienza coeren- te e connessa che abbracci tutti i punti di contatto con il cliente, inclusi i sempre più rilevanti ca- nali social, permette alle imprese di di¥erenziarsi nettamente sul mercato costruendo un capitale di brand che non ha prezzo – ha commentato Bastia. È fondamen- tale che le aziende garantiscano sistemi di supporto alla customer experience in grado di soddisfa- re i livelli richiesti dai clienti e di garantire la massima semplicità e immediatezza possibili nei mec- canismi di interazione. Assicurare infatti una customer experience ottimale è la chiave per fidelizzare nel lungo termine i clienti esistenti e per aggiudicarsene di nuovi, sot- traendoli alla concorrenza, così da incrementare i profitti aziendali”.

“Una customer experience insod- disfacente può provocare l’ab- bandono del brand da parte del consumatore scontento”, è questo l’allarme lanciato da Claudio Ba- stia , country leader Applications di Oracle Italia commentando i primi dati della ricerca “Perché la Customer Satisfaction non ba- sta più!” che la società ha com- missionato nel giugno del 2012 a Loudhouse Research e che ha coinvolto 1.400 consumatori eu- ropei, 50% donne e 50% uomini, di età compresa tra i 18 e i 65 anni in Francia, Germania, Italia, Pae- si Bassi, Spagna, Svezia e Regno Unito. La ricerca aveva l’obiettivo di tracciare il comportamento di consumatori che dopo aver fatto un acquisto online di un qualsiasi bene sono entrati in contatto con un centro di assistenza alla clien-

tela gestito dal venditore per suo conto o da una terza parte. Abbandono certo dopo una delusione Brutte notizie quindi per chi non cura a su—cienza il rapporto con il cliente: il 70% dei consumatori europei ha smesso di comprare beni o servizi da un’azienda dopo aver sperimentato un cattivo cu- stomer service e il 92% di questi si è rivolto a un brand concorren- te; per quanto riguarda i consu- matori italiani i due valori rilevati sono stati rispettivamente il 62% e il 94%. Guardando invece all’altra faccia della medaglia, le sorprese non mancano. Infatti l’81% dei con- sumatori è disposto a pagare di più per una migliore customer ex- perience e il 44% prende in con- siderazione anche il fatto che il ‘premio’ per una esperienza di ac- quisto di qualità può anche esse- re superiore al 5% del valore del bene (89% e 32% rispettivamente le risposte del campione italiano). Fattori positivi e negativi Cosa può far aumentare la propen- sione dei consumatori a pagare di più? Garantire al cliente un’espe- rienza positiva nel suo complesso e coerente nel rilascio di informa- zioni sempre allineate tra tutti i canali di contatto è il principale fattore che porta i consumatori a riconoscere un sovrapprezzo per quanto acquistato (40% del campione). A queste seguono: la possibilità per il cliente di porre quesiti e reperire informazioni con

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Claudio Bastia, country leader Applications di Oracle Italia

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Big data e cloud, le mosse di HP La società ha rilasciato importanti novità che la distinguono per visione strategica dai principali competitor in questi due mercati.

HP ha recentemente illustrato le sue strategie su due fronti attual- mente caldi dell’IT, ovvero i big data e il cloud computing, due ambiti in cui nel 2013 la società si aspetta molto sotto il profilo del business, ma che soprattutto rappresenteranno, per chi sarà in grado di raccogliere le opportu- nità che si apriranno in questi due ambiti, una sfida molto importante per i prossimi anni. Per la società infatti, se nel 2015 la realtà digitale di tutto il mondo sarà quantificabile in 8 zettabyte, questa barriera negli anni succes- sivi verrà presto infranta e termini come yottabyte (1.024 zettabyte) e brontobyte (1.024 yottabyte), inizieranno a diventare popolari. “Sta prendendo forma quello che HP ha definito nel suo ambizioso progetto tecnologico Cense - Cen- tral Nervous System for the Earth, ovvero il sistema nervoso centrale per la terra - dove la pervasività della rete in ogni angolo del glo- bo è il fattore abilitante per lo svi- luppo di progetti molto ambizio-

come un’altra area interessante, e del tutto inedita fino a oggi per il vendor: “Abbiamo l’obiettivo di attivare entro il 2030 un trilione di sensori”, aŽerma Cattolico senza dare però ulteriori informazioni in merito. Information Optimization tassello fondamentale In questo scenario di sviluppo ogni progetto IT non può non fare i conti con i big data e quindi con la necessità di attivare una con- creta ottimizzazione nella gestio- ne delle informazioni. HP oggi in questo senso supporta le azien- de sue clienti nella gestione delle informazioni attraverso un ecosi- stema intelligente, per soddisfare le esigenze di configurazione e implementazione dei sistemi per i big data, HP ha annunciato recen- temente di aver esteso il proprio portafoglio HP AppSystems per oŽrire una scelta più ampia e ulte- riori capacità di HP Converged In- frastructure con gli ambienti Apa- che Hadoop, HP Vertica Analytics Platform e Autonomy eDiscovery. “Grazie all’unione delle nuove so- luzioni di Autonomy e HP Verti- ca, entrambe società di HP, con le nuove soluzioni HP Converged Infrastructure e con le sue com- petenze approfondite nell’ambi- to dei servizi, permettiamo alle aziende e agli enti governativi di beneficiare al 100% dei loro dati strutturati, semi-strutturati e non strutturati” spiega Cattolico.

Paolo Cattolico, HP IM marketing manager Emea

si in tutti i campi: energia, salute, catastrofi naturali e molto altro ancora”, spiega Paolo Cattolico , HP IM marketing manager Emea. In questo scenario naturalmente giocherà un ruolo di non poca im- portanza tutta la tecnologia legata alla sensoristica e questa emerge

Cloud computing ibrido e libero Una ricerca condotta per conto di HP da Coleman Parkers evidenzia il biso- gno di soluzioni che si estendano a tutti gli ambienti, siano essi cloud tradi- zionali, privati, gestiti o pubblici. Secondo gli intervistati, il 75% dei manager delle aree business e IT prevedono di adottare un modello di delivery ibrido. Al tempo stesso, il 65% è preoccupato di legarsi a un unico vendor e il 72% aŽerma che la portabilità dei carichi di lavoro fra i diversi modelli di cloud è un fattore importante ai fini delle loro implementazioni cloud. “Per garantire l’economicità e la facilità di implementazione del cloud, HP ha ulteriormente migliorato le funzionalità di HP CloudSystem – dichiara Lorenzo Gonzales, innovation senior consultant, di HP Italia – per gestire i requisiti del cloud in termini di costi, sicurezza e disponibilità con un’architettura aperta ed esten- sibile per ambienti IT eterogenei, ottenere accesso immediato a capacità di calcolo extra e ridurre il tempo dedicato all’amministrazione dell’architettura cloud”.

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Trend Micro : la storia si ripete L’Italia si colloca al quarto posto, dopo Nigeria, Perù e India, tra i Paesi più infettati da apps Android contra atte.

ormai non vengono più messe in discussione quando si parla di pc. Oggi, però, stiamo entrando nell’e- ra post pc, come sanno benissimo le organizzazioni criminali che non a caso sempre più spesso met- tono nel mirino proprio le apps scaricate con tanta noncuranza”. Anche per il 2013, secondo le ana- lisi di Trend Micro, la minaccia più seria sarà verosimilmente costitu- ita da apps nocive per Android, che, dalle 350.000 rilevate nel 2012, potrebbero arrivare a toc- care quota 1 milione. I mezzi per contrastare il cyber crime, però, esistono, anche quan- do si parla di attacchi contro le piattaforme mobili. Da un lato l’in- dustria sta investendo in maniera consistente per rendere disponibili soluzioni di sicurezza indirizzate al mondo mobile sempre più ež- cace, dall’altro gli utenti possono mettere in atto alcuni semplici ac- corgimenti per evitare brutte sor- prese: utilizzare password o altre opzioni di blocco dei dispositivi, scaricare apps solo da siti ažda- bili, verificare con attenzione le autorizzazioni richieste dalle apps scaricate e, naturalmente, dotare i propri dispositivi di tool di sicu- rezza adeguati.

Lo scenario disegnato dai report ‘Annual Roundup’ e ‘Mobile Secu- rity’ relativi all’anno 2012 realizzati da TrendMicro non lascia adito a dubbi: il numero di malware diret- ti contro i dispositivi mobili An- droid ha raggiunto in soli tre anni i livelli che i pc hanno totalizzato in 15 anni. “La cosa preoccupante - sotto- linea Cesare Garlati , vice presi- dent Mobile Security di Trend Mi- cro, considerato uno dei principali evangelisti sul tema della sicurezza dei dispostivi mobili - è l’esiguità (solo il 20%) del numero di pos- sessori di dispositivi Android che adottano soluzioni di sicurezza sui loro dispositivi mobili, siano essi smartphone o tablet, senza rendersi conto che oggi sono pro- prio questi oggetti a catalizzare l’attenzione della criminalità orga- nizzata, vista la rapidità con cui si stanno di‹ondendo in ogni parte del mondo, esattamente come è successo in passato per il pc. I numeri più eclatanti riguardano Android, visto che è il sistema ope- rativo di gran lunga più di‹uso, ma non bisogna incorrere nell’errore di credere che gli altri, a cominciare da iOS, siano immuni da rischi”. Le minacce del mondo post pc Secondo le analisi di Trend Micro, il 2012 si è concluso con un totale di 350.000 minacce per Android, con un rapporto di 14 a 3 rispet- to a quelle indirizzate verso i pc tradizionali. Nel 2012, inoltre, le minacce basate su piattaforma Java hanno soppiantato quelle su Windows, portando, tra le altre cose, alla realizzazione del primo attacco ad ampio raggio contro la piattaforma Mac. L’Italia risulta essere ad altissimo rischio, visto che si colloca al quar-

to posto, dopo Nigeria, Perù e In- dia, tra i Paesi più infettati da apps Android contra‹atte, un prima- to sicuramente poco lusinghiero. Ma da dove nascono i principali pericoli? “Le piattaforme dei social net- work rappresentano aree parti- colarmente critiche per la sicu- rezza - spiega Garlati - a causa della predisposizione degli utenti a condividere informazioni personali con le proprie community di rife- rimento senza quegli accorgimen- ti di sicurezza ormai abituali per pc e notebook. È fondamentale, quindi, evidenziare i rischi insiti nei dispositivi mobili, che, in seguito al fenomeno Byod impatteranno sempre più anche il mondo enter- prise, sviluppando negli utenti la consapevolezza di dover adottare anche per smartphone e tablet quelle soluzioni di sicurezza che

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