Offscapes - Beyond the Limits of Urban Landscape

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THE KILLING MOON

White skies of low clouds always the same as in sixty-seven births never registered the infinity of zero the everywhere. The dark obtuseness of daytime a milky uniform screen eats the tops of everything as the winter sea swallows the coast, and in these misty smiles I find the ice of December stars, I look for a tale, things I have seen but nothing remains and nothing I feel. The Killing Moons travel through the years hours waning into nothing, this now is the real fear, The emptiness behind not the moraine of solid rubble, something behind leaves the scene (and briefly mirrored) the other words nearby deleted: from them sensations will not return.

THE KILLING MOON Cieli bianchi di nuvole basse / sempre le stesse del sessantasette / atti di nascita non compilati / l’infinità dello zero l’ovunque. / La buia ottusità del giorno pieno / lattiginosa cortina uniforme / mangia la cima di tutte le cose / come il mare d’inverno ingoia la costa, / e nei sorrisi nebbiosi ritrovo / il gelo delle stelle di dicembre, / cerco un racconto le cose che ho visto / ma niente mi rimane e niente sento. / Lune assassine attraversano gli anni, / ore calanti In nulla, è ormai questa / la vera paura, I vuoti alle spalle / non la morena dei duri detriti, / qualcosa che dietro lascia la scena / (e visto di sfuggita nello specchio) / le altre parole accanto cancellate: / da loro non riavrò le sensazioni. .

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