Offscapes - Beyond the Limits of Urban Landscape
65 offscapes
IBN BATUTA (the novel of «another postmodern sunset»)
Bologna silly city Get off, you, from the pedestals They dance in Matera A. Rosselli, Cantilena
on the edge of cold and dull grass and other greyness up to the intersection. Deaf city undone in Christmas lights, rage of the trenches outside the city center, the mischief of the plots of nerves avoids the comforting stories like a solitary panther on the run,
The autumn of the senses often threats Each extended observation
At seventeen you are not serious, then you get tired of Paz and Pier ,
of this city, which is not true but dreamt of, which the words of others call in shreds, (for what use?). And then you find yourself alone under the cold bare branches, in avenues under the autumn rain with no more sentences, the headlights blurred by fog and smoke, in roads that stretch at night, stretch their own stiff bones near the ice factory; streets that begin and end up with no pity or a reason, with no beginning or an outlet, but they are only roads, grey tarmac
the desire withers and dies like a dry leaf on the tarmac.
Reprise :
alone in the cold bare branches at seventeen you are not serious, but then one evening entering another éclatant venue you are really tired you have nothing to say you remain just to see how it ends.
IBN BATUTA (romanzo di «un altro tramonto postmoderno»)
Bologna città sciocca / Scendetevi dai piedistalli / Si balla a Matera A. Rosselli, Cantilena
L’autunno dei sensi minaccia spesso / Ogni osservazione prolungata
A diciassette anni non si è seri, / poi ci si stanca dei Paz e dei Pier, / di questa città sognata, non vera, / detta a brandelli con parole d’altri, / da farne cosa. E allora ti trovi / da solo sotto i freddi rami spogli / dei viali, sotto alla pioggia d’autunno / senza più frasi, la luce dei fari / sfocata dalla nebbia e dal fumo, / in strade che si allungano di notte, / distendono le ossa rattrappite / vicino alla fabbrica del ghiaccio; / strade che iniziano e vanno a finire / senza pietà e senza una ragione, / senza un principio e senza uno sbocco, / ma sono solo strade, asfalto grigio / ai margini di erba fredda e spenta / e altro grigiore fino all’incrocio. / Città muta e disfatta in luminarie, / rabbia delle trincee fuori dal centro, / la furberia delle trame dei nervi / scantona le storielle consolanti / come pantera solitaria in fuga, / il desiderio avvizzisce e muore / come una foglia secca sull’asfalto. Ripresa : da soli sotto i freddi rami spogli / a diciassette anni non si è seri / ma poi una sera entrando in un altro / locale éclatant sei stanco davvero / non hai niente da dire ci rimani / solo a vedere come va a finire
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