L'Amico del Popolo digitale

Dai nostri paesi

33

L’Amico del Popolo 2 gennaio 2014 - N. 1

Agordino

Enel e Terna impreparati all’emergenza Una dura lezione anche per chi si è affidato troppo alle tecnologie moderne LASTE - Un tecnico dell’Enel (di fuori provincia) al lavoro nel pomeriggio di sabato 28. A caccia di guasti nel bosco e nella neve. CENCENIGHE - Un grosso albero schiantato sui cavi appena a nord della galleria di Listolade, buia e priva di ventilazione.

In Agordino il fenomeno meteorologico del 26 dicem- bre ha separato in maniera netta le due comunità com- prensoriali di Sotto Chiusa e Sopra Chiusa. Nella Con- ca Agordina e zone limitro- fe fino a 1500 metri intensa pioggia; neve appena oltre lo sbocco nord della galleria di Listolade. Molta e pesan- te, in tempi limitati. Tanto da creare dal pomeriggio di Santo Stefano via via uno stato di emergenza i cui strascichi continueranno per molto tempo, perché si è trattato di una calamità naturale dalle conseguenze imprevedibili. Interruzioni stradali, mancanza di col- legamenti telefonici e poi completo black out elettrico larzonei Tecnico Enel fulminato Se l’è cavata Stremati. I 310 tecnici tecnici Enel, giunti anche dal centro Italia, hanno fatto di tutto per risolvere la situazione, lavorando in condizioni estreme e anche con il buio. Alto, ovviamente, il rischio di incidenti. È andata bene per for- tuna al tecnico che a Lar- zonei (il paese è a 1577 metri di quota) domenica 29 pomeriggio è rimasto folgorato ed è svenuto. L’elicottero del Suem è riuscito a sbarcare il me- dico appena prima dello scoppio improvviso di una bufera di neve. L’uo- mo si è ripreso ed è stato accompagnato in ospeda- le con l’ambulanza. L’Enel, nel comunicato ufficiale, ha espresso ri- conoscenza a lui e a tutti gli altri tecnici «che con sacrificio ed abnegazione stanno operando in con- dizioni ambientali diffici- li per riportare l’energia elettrica nelle case del Cadore». Cadore?

con tutto ciò che ne deriva. Una situazione che ha pe- nalizzato drammaticamente tutto il comprensorio a nord della Chiusa di Listolade, rendendo evidente la fragi- lità del nostro territorio ma anche la non affidabilità di quel mondo tecnologico su cui si basano gran par- te delle nostre attività, che spesso fanno riferimento a centri direzionali delocaliz- zati ormai da tempo. Primo fra tutti quello del gestore dell’energia elettrica (Terna, Enel) che ha ubica- to le basi operative lontano dalla montagna, al centro della pianura veneta e ben oltre: non come un tempo, quando le squadre sul posto erano pronte a intervenire

rapidamente ai primi sinto- mi di difficoltà con una pre- cisa conoscenza delle criti- cità dell’ambiente montano. Tra i problemi scaturiti dallo stato di emergenza, questo è stato sicuramente il maggiore, con responsabi- li del settore assolutamente privi della dinamicità ne- cessaria e delle conoscenze specifiche per intervenire efficacemente. Ma, alle tristi e colpevoli inefficienze del sistema di base, purtroppo c’è anche un altro aspetto da aggiun- gere in tutto questo: la per- dita di contatto con la real- tà di tutti quei montanari che in questa situazione di emergenza si sono ritrovati completamente affidati alle

tecnologie moderne e anche per questo privi quasi del minimo necessario per far fronte ai problemi un tempo comuni, alle esigenze pri- marie: per l’illuminazione, per il riscaldamento, per il cibo. Il Natale 2013 è stato un ritorno a un passato scor- dato, che ha riportato la consapevolezza dello stare in montagna: quella fragile e «naturalmente» ostile che non vive di tecnologia ma in cui noi tutti operiamo e continueremo a farlo anche domani. Speriamo forti di questa nuova esperienza (e un po’ meno dipendenti dalla tec- nologia...). Giorgio Fontanive

CENCENIGHE - Il bosco fitto appena oltre la recinzione dei parcheggi del Kanguro e del deposito di Buzzatti: dalla strada Agordina sono ben visibili gli alberi caduti a decine. Molti tron- chi si sono appoggiati ai cavi, che corrono immediatamente a ridosso del bosco.

Il Sindaco: Mestre non sapeva dov’è Vallada In Valle del Biois il disagio più gra- ve è venuto dall’interruzione dell’e- nergia elettrica fin dalla mattina del 26 dicembre e in qualche comune anche per i giorni successivi. Non è stata solo Cortina a subire i mag- giori disagi dovuti alla mancanza di corrente, come qualche cronaca te- levisiva ha riferito in questi giorni, ma tutto l’alto Bellunese come pure oltre la metà del comuni dell’Agor- dino. Alla mancanza di elettricità si è aggiunta conseguentemente l’as- senza per giorni del collegamento internet e della copertura telefonica da parte di alcuni gestori della tele- fonia mobile. stato completamente dimenticato. La Prefettura è stata sollecita e ha cercato in qualche modo di venirci incontro. Non ho risposte da dare ai cittadini se non quella che il comune è stato dimenticato». A Falcade il sindaco Michele Costa ha ricorda- to come il problema sia «serio» non tanto per la viabilità provinciale e comunale che è stata ripristinata in breve quanto per l’assenza di elettri- cità. Alcune frazioni come Sappade sono rimaste senza corrente per giorni, mentre in altre località del comune sono stati portati dei gene- ratori. «Volontari, protezione civile e operai comunali hanno fatto un grande lavoro per sistemare le stra- de e togliere di mezzo le piante ca- dute», ha detto Costa il quale, nella mattinata di sabato, ha manifestato l’incertezza di non sapere quando la corrente sarebbe tornata: «Squadre dell’Enel sono al lavoro sul territo- rio e ripristinano i collegamenti se- guendo la linea e riparando i guasti incontrati mano a mano, ma non si sa di preciso quando la corrente può tornare». Gli effetti sono stati pesanti dal punto di vista economico. A darne conferma sono i sindaci, alcuni dei quali hanno chiesto lo stato di cala- mità naturale. Il problema più grave è che ciò si è verificato proprio nei giorni di Natale e in un momento economico particolare. Fabio Ferdinando Luchetta, sin- daco di Vallada, non ha risparmia- to la sua rabbia per il fatto di non avere avuto alcun aiuto dall’ente ge- store dell’energia elettrica. «Per tre giorni consecutivi ho chiamato l’E- nel per avere una risposta visto che l’intero comune di Vallada è rimasto completamente al buio ma il centro operativo di Mestre non sapeva ne- anche dov’era Vallada. In tre giorni non ho visto neanche l’ombra di un furgone dell’Enel almeno per porta- re qualche generatore. Il Comune è A Canale d’Agordo, Gares (dove sono caduti circa 120 centimetri di neve) e le frazioni hanno continuato a rimanere per giorni senza elettri- cità. Il sindaco Rinaldo De Rocco è stato chiaro: «Posso capire che 24 -48 ore siano necessarie all’Enel per organizzarsi e intervenire, ol- tre è inconcepibile. Possono capitare condizioni meteo come quelle che si

sono verifi- cate, sono i ritardi negli i nt er vent i che non si riescono a comprende- re. Ora l’E- nel dovrebbe almeno non far pagare la bolletta per i disagi che la gente ha dovuto subire», propone De Rocco. Anche San Tomaso è rimasto isolato, privo di corrente, telefono fisso (cosa più inspiegabile) e rete dei cellulari fino alla tarda serata di sabato quando tutto il comune ha finalmente riavuto l’energia con la presenza, come ha riferito il sinda- co Moreno De Val, di squadre Enel venute da Mestre e Bologna e Vi- gili del Fuoco che oltre a riparare i guasti lungo la linea hanno portato cinque generatori nelle frazioni alte. A Cencenighe, per due giorni diviso in due dalla mancanza di elettrici- tà, operai comunali e la protezione civile hanno lavorato allo sgombero di piante in particolare lungo la co- munale per Martin. Unanime il commento dei sindaci concordi nell’affermare che si deve rivedere la politica di manutenzio- ne del territorio (a volte intralciata dalla stessa legislazione regionale nonostante le intenzioni delle am-

CANALE - A Casate uno dei tanti schianti sui cavi.

ministrazioni comunali), il taglio delle piante sul comunale e sul pri- vato in prossimità di linee e strade deve essere prioritario. Immaginabili i danni per tutti, impianti chiusi nella giornata se- guente il Natale, alberghi che si so- no visti presentare disdette, privati rimasti al freddo per l’impossibilità di poter utilizzare le caldaie, al buio e con le provviste nel congelatori compromesse senza contare il lavo- ro negli uffici pubblici, ambulatori, banche e negozi. Se la sono cavata coloro che si era- no dotati di un generatore. Quanto successo evidenzia un dato tra tutti: da un lato la dipen- denza dalla tecnologia e dall’energia elettrica di cui ormai non si può più fare a meno e dall’altro il sistema di intervento dell’Enel sicuramente troppo decentrato e che forse deve essere rivisto alla luce di quanto accaduto. Luisa Manfroi

Made with FlippingBook - professional solution for displaying marketing and sales documents online