L'Amico del Popolo digitale

A colloquio con i lettori

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L’Amico del Popolo 2 gennaio 2014 - N. 1

lettere in Direzione

direttore@amicodelpopolo.it

Orizzonte cristiano

Molti disservizi dei treni potrebbero essere prevenuti «Egregio direttore,

del territorio: insomma è ciò che abbiamo detto al ministro Delrio quando è venuto a Belluno. Tutti lo hanno detto, ma sembra che qualcuno si accontenti di una soluzione al ribasso! Tutti lo han- no detto, ma la sola proposta arrivata in Parlamento è quella di un ente di secondo grado: proprio quello che non ci vuole! Mauro Balbinot» Sì, l’orario cadenzato ha bisogno di aggiustamenti per quanto riguarda la provincia di Belluno, com- presa l’integrazione con Dolomitibus. E sì, è sempre saggio andare ad imparare da chi le cose le sa e le fa. Per quanto riguarda la questione del governo della provincia, in effetti alla Camera era stato presenta- to un emendamento che chiedeva l’elezione diretta per la Provincia di Belluno, ma è stato bocciato. L’elezione diretta è certamente preferibile, anche perché dà più autorevolezza alla Provincia, e resta un obiettivo per cui lavorare. Ciò però non significa non riconoscere il risultato che è stato raggiunto con l’istituzione delle Province montane. Un risultato certamente di rilievo, anche se non risolutivo, che però, per diventare davvero significativo, una volta diventato legge con l’approvazione anche del Sena- to, dovrà essere riempito di contenuti concreti (cioè anche di risorse). Ringrazio il Signore per i sacerdoti «Egregio direttore, io che ogni giorno sosto in preghiera e in adora- zione nella chiesa di san Rocco, a Belluno, tocco con mano quanto bene ha seminato nella sua vita don Carlo Onorini, specialmente nel contatto diretto con i carcerati. I giovani che lo cercano, lo abbracciano, lo sosten- gono con autentico affetto e gratitudine non si con- tano. Fidanzati, novelli sposi, giovani coppie con il loro primogenito: è un continuo cercarlo, mostrando spesso gratitudine per una vita che, grazie a lui, ha preso un’altra svolta. Schivo, di poche parole, nella sua lunga veste tala- re, appoggiandosi al bastone, è lì ogni giorno per chi ha bisogno di conforto e anche di aiuto materiale. E’ insomma un pastore che odora di pecore. Io conosco lui così, ma ringrazio il Signore per tutti gli altri sacerdoti che non conosco così a fondo e che ci sono senz’altro nella nostra città. M.Z.» Ricordare per non dimenticare «Egregio direttore, lungo il Viale dei Cipressi che porta al cimitero di Prade, a Belluno, ci sono delle piccole lapidi dedicate ai caduti della prima guerra mondiale. Certe sono sbiadite. Sarebbe bene (e doveroso) ripassare nomi e date. Ringrazio chi è in grado di farlo. Luigina Tavi figlia di un “ bocia ” del ‘99» Vorrei ricordare una persona «Egregio direttore, vorrei ricordare una persona recentemente scom- parsa. Si tratta di Bianca Zampieri di Canevoi di Ponte nelle Alpi. Bene ha fatto l’Amministrazione comunale a de- dicarle una targa vicino alla scuola media perché sono persone come Bianca che lasciano un segno positivo nei nostri paesi. Rosa Fent» Grazie a tutti i propagandisti A conclusione del 2013 e ad inizio del 2014, un pensiero particolare (e un grazie molto sentito) lo meritano tutti i propa- gandisti dell’Amico del Popolo che, grazie al loro servizio generoso e fedele, hanno aiutato il giornale a continuare ad entrare, ma anche a cominciare ad arrivare, nelle case di mol- tissimi Bellunesi.

nelle mense l’italia più vera Migranti, padri separati, famiglie numerose, an- ziani… Attorno alle tavole della carità s’intersecano le storie dei nuovi poveri, ma anche tanti esempi di solidarietà concreta. Un libro traccia la mappa di un Paese che cambia. Alessia Guerrieri ha scritto «Quando il pane non basta. Viaggio nelle mense della carità» (Ed. Ancora, euro 15, pagine 158). Non è un romanzo, anche se non mancano colpi di scena, trama, ritratti di buoni e cattivi e perfino una specie di “lieto fine”. C’è Abdul, ingegnere industriale marocchino, che vende rose nei ristoranti, pur parlando cinque lin- gue. Mario, impiegato di banca torinese, separato e rovinato dai costi del mantenimento. Alessandro, ex operatore di borsa, ridotto sul lastrico da speculazio- ni sbagliate. Elia, anziano maggiordomo delle star, che al momento di andare in pensione s’è accorto che pochi gli avevano versato i contributi e ha capito che lui una pensione non l’avrebbe avuta mai. E c’è la piccola Cristel, alla quale i genitori sono costretti a raccontare una bugia: «Oggi si va al ristorante». Ci sono anche le sorprese, come quella degli studenti dell’Itis del Brancaccio, Palermo (il quartiere del beato padre Puglisi) che hanno scelto di trascorrere la loro gita scolastica venendo a servire per una settimana nelle mense di Roma. Dopo di avere narrato gli episodi e le cause della povertà, l’autrice racconta anche l’esperienza dei vari banchi alimentari. Il finale è la storia delle suore di Brecciarola, vicino a Chieti, che hanno impiantato venti villette prefab- bricate dove è offerta ospitalità a ragazze madri, an- ziani soli, coppie disoccupate sfrattate per morosità. Gli ospiti si sostengono con i proventi dell’Azienda agricola in cui il villaggio è incastonato. Giubileo della riforma Più di 240 esponenti della Chiesa luterana europea e mondiale si sono dati appuntamento a Zurigo in vista delle celebrazioni per il cinquecentenario della Riforma. Era infatti il 31 ottobre del 1517 quando il monaco agostiniano Martin Lutero affisse al porto- ne della chiesa di Wittenberg le famose “tesi” che condussero alla rottura con le posizioni della Chiesa di Roma. L’intento del congresso era di tracciare una linea per il 2017, anno del “Giubileo della Riforma”. L’invito a partecipare al giubileo è esteso a tutti i cristiani, auspicando addirittura un atto di riconciliazione con il mondo cattolico. educare comunque Anche se separati o divorziati, i genitori manten- gono il loro compito educativo nei confronti dei figli. «Bisogna educare in due, un padre e una madre, non un genitore e un’assistente sociale, anche se di sesso diverso». «Trasmettere il messaggio che sono figli di un momento bello in cui papà e mamma si sono voluti bene, che la separazione non è colpa loro e che avranno comunque periodi di presenza accanto ad ambedue i genitori». Lo ha ribadito il presidente dell’Associazione delle famiglie separate cristiane, al convegno «Educare insieme, educare in due, educare comunque», organiz- zato a Genova lo scorso 11 ottobre insieme al Forum per le famiglie cristiane. Tra i relatori il cardinale Angelo Bagnasco. TORNIAMO ALLA GENESI L’Associazione cattolici vegetariani fonda la sua pratica sul libro della Genesi, dove il cibo dell’uomo è derivato dai semi e dai frutti della terra (1,29). E’ vero che dopo il diluvio universale Dio concesse agli uomini di mangiare gli animali, ma sarebbe auspicabile che tornassimo tutti alla Genesi. Lo dice padre Luigi Lo- renzetti, un teologo dehoniano che motiva così la sua scelta alimentare. «La realtà ultima è che tutti vivano. Quindi già ora non dobbiamo mangiare gli animali», anche perché qualcuno afferma che dalla resurrezione non saranno esclusi né gli animali né i pesci. Ad Ancona è stato tenuto il terzo convegno nazionale dei cattolici vegetariani, un gruppo che ha seguaci in tutta l’Italia, i quali praticano la preghiera comu- ne e personale per liberare la creazione da qualsiasi sofferenza. Vogliono così anche entrare in comunione più diretta con Dio, perché certi cibi possono favorire la quiete necessaria alla meditazione, per la quale è richiesta una respirazione e un battito cardiaco rego- lare. Alcuni di loro escludono anche il pesce, il latte, le uova e i loro derivati. A parte la scelta vegetariana, noi osserviamo in tutte le manifestazioni della vita personale e pubblica un’ingordigia smodata, che porta a forme di egoismo sfrenato, pur di soddisfare tutte le voglie materia- li.

qualche giorno fa, a ridosso dell’entrata in vigore in Veneto del nuovo orario ferroviario cadenzato, sul sito Trenitardo abbiamo letto questo tweet a proposito del treno Belluno-Padova delle 8.01: qua- ranta minuti in ritardo e strapieno, con la polizia che blocca le entrate per la troppa gente! Ci domandiamo: ma in contemporanea viene im- piegata la polizia anche per far prendere decisioni immediate ai dirigenti per mantenere efficiente e attivo il servizio pubblico oppure si lascia che sia limitato il diritto alla mobilità delle persone, mentre chi causa il disservizio se ne sta tranquillo e beato? Capiamo i problemi di ordine pubblico, ma questi hanno una causa e quindi non si potrebbero fare azioni di polizia preventiva? Questo è il secondo e ultimo treno in fascia pen- dolari per raggiungere Padova o altre città, è molto usato da studenti delle superiori fino a Castelfranco e studenti universitari fino a Padova, oltre che da molti lavoratori. Comitato pendolari BinariQuotidiani» Di sicuro la strada della prevenzione è quella prefe- ribile, come è auspicabile che, visti i problemi causati dal nuovo orario cadenzato, vengano quanto prima apportati quei cambiamenti (in fatto di orari, ma anche di nuovi treni e di integrazione tra gomma e rotaia) che possano rispondere meglio alle esigenze degli utenti. «Egregio direttore, in riferimento alla lettera pubblicata sul numero dell’Amico del Popolo di due settimane fa a pro- posito della mancata integrazione degli orari dei servizio degli autobus e dei treni, vorrei fare due considerazioni. La prima è che i nuovi orari ferroviari sono caden- zati sulle necessità (forse) della pianura, visti i col- legamenti che ci sono ora per Venezia e per Padova. La seconda considerazione è questa: la metropo- litana di superficie in provincia di Belluno si può fare proprio con l’integrazione fra le ferrovie e la Dolomiti Bus. Dò ragione ai due lettori quando dicono che il si- stema integrato degli orari è comunemente adottato in Trentino Alto Adige. Quando non so risolvere un problema e so che i miei vicini lo hanno risolto, vado a vedere come hanno fatto e metto in atto la loro esperienza. Allora vedo che in Trentino Alto Adige con un solo biglietto, supponiamo, salgo a Primolano e scendo a Cles, e ci vado in treno o in pullman indifferentemente. Da noi non esiste neanche un assessore provin- ciale ai trasporti che pianifichi qualche cosa! Da noi non c’è nemmeno una forma democraticamente eletta di gestione e di programmazione delle risorse

Nuovi orari dei treni cadenzati sulle necessità della pianura

la vignetta

Un sostegno fondamen- tale per L’Amico che vede impegnate molte persone, alcune delle quali sono all’opera da vari decenni. è il caso per esempio, solo per citare una propagan- dista per tutti, di Maria

Sommacal ( nella foto ) di Limana che il prossimo marzo compirà 91 anni e che collabora per L’Amico da quasi 40 anni.

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