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HOUSE

ORGAN

LA

VOCE

DI

RE/MAX ITALIA

XX Convention RE/MAX Italia

“La sinfonia è RE/MAXe l’orchestra sietevoi”

, questo il leit motiv che abbiamo voluto

per questa edizione, per le grandi similitudini che riscontriamo tra l’organizzazione

di un’orchestra e il nostro network. Tante individualità che suonano all’unisono, tutte

tese verso un grande unico risultato.

L’esperienza di suonare in un’orchestra

sinfonica, in cui sono presenti strumenti

musicali differenti, è intrinsecamente

affascinante. Ecco dunque che l’orchestra

può diventare una metafora e un modello di

riferimento per ogni nostro comportamento,

professionale e aziendale.

Per fare musica insieme abbiamo bisogno

di studiare e di provare costantemente,

insieme e da soli. Suonare insieme è

anche

un’esperienza

estremamente

responsabilizzante, perché non è ammesso

l’errore. Una sola caduta di attenzione, di uno

solo dei musicisti può infatti rovinare un’intera

sinfonia. Ogni team ha bisogno di una visione,

di un traguardo a cui tendere e di un chiaro

orientamento su come raggiungerlo. Tutti

devono remare nella stessa direzione per

poter progredire, ma devono farlo pur

sempre nel rispetto di una gerarchia, in

modo responsabile e con autodisciplina.

La GERARCHIA c’è e non viene messa

in discussione da nessuno perché è una

gerarchia tra funzioni che si integrano, che

sono complementari, che hanno tutte una

STESSA VISIONE E UNO STESSO OBIETTIVO

e che come tali si riconoscono.

L’ORCHESTRA: UN TEAM CAPACE DI INCANTARE

“Ogni studente suona il suo strumento,

non c’è niente da fare. La cosa difficile

è conoscere bene i nostri musicisti e

trovare l’armonia. Una buona classe

non è un reggimento che marcia al

passo, è un’orchestra che prova la

stessa sinfonia.

E se hai ereditato il piccolo

triangolo che sa fare solo tin tin, o

lo scacciapensieri che fa soltanto

bloing bloing, la cosa importante è

che lo facciano al momento giusto,

il meglio possibile, che diventino un

ottimo triangolo, un impeccabile

scacciapensieri, e che siano fieri

della qualità che il loro contributo

conferisce all’insieme.

Siccome il piacere dell’armonia li

fa progredire tutti, alla fine anche

il piccolo triangolo conoscerà la

musica, forse non in maniera brillante

come il primo violino, ma conoscerà la

stessa musica”

(Daniel Pennac)