COMUNE SVIZZERO 10 l 2015
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ASSOCIAZIONE DEI COMUNI SVIZZERI
L’ACS sostiene le nuove
direttive COSAS
Le direttive della Conferenza svizzera delle istituzioni dell’azione sociale
(COSAS) conoscono un primo inasprimento. L’Associazione dei Comuni Svizzeri
(ACS) ha collaborato attivamente al processo di riforma.
In occasione della seconda conferenza
sulla socialità di metà settembre a
Berna, la Conferenza delle direttrici e dei
direttori cantonali delle opere sociali
(CDOS) ha approvato la prima revisione
parziale delle direttive della Conferenza
svizzera delle istituzioni dell’azione so-
ciale (COSAS). Unitamente a rappresen-
tanti dell’Iniziativa delle città per la poli-
tica sociale, dell’Associazione dei comuni
svizzeri (ACS) e della CDOS, ha adottato
le seguenti decisioni: il fabbisogno base
per le economie domestiche a partire da
sei persone viene ridotto a 76 franchi per
persona e mese, mentre gli stanziamenti
per giovani con meno di 25 anni ed eco-
nomia domestica propria sono decurtati
del 20%, dagli attuali 986 a 789 franchi.
Inoltre, la fascia di oscillazione delle pos-
sibilità di sanzioni per casi gravi è au-
mentata al 30%. Se il beneficiario delle
prestazioni sociali non si attiene alle
prescrizioni amministrative, le presta-
zioni percepite possono essere ridotte
fino al 30%. Infine, la Conferenza ha de-
ciso di abolire i cosiddetti supplementi
di integrazione minimi (AIM) e di inte-
grarli nell’assegno integrativo. Il loro
ottenimento presuppone la fornitura di
determinate prestazioni che accrescono
o comportano l’opportunità di un’inte-
grazione di successo.
«Un segnale positivo»
Di recente, le direttive COSAS erano
state messe sotto pressione sempre più,
e singoli comuni erano usciti dalla CO-
SAS in segno di protesta. Secondo l’ACS,
le nuove direttive rappresentano perciò
un segnale positivo. «La CDOS, la CO-
SAS, nonché i rappresentanti dell’Inizia-
tiva delle città per la politica sociale e
dell’ACS hanno mostrato la loro volontà
di riformare durante tutto l’anno e con
le attuali decisioni l’hanno anche appli-
cata nella pratica», afferma il direttore
dell’ACS Reto Lindegger. Grazie a un
seggio nel comitato della CDOS – pure
senza diritto di voto – l’ACS è stata in
grado di presentare direttamente le ri-
chieste dei comuni. «È molto rallegrante
che l’ACS partecipi in maniera costruttiva
alla revisione delle direttive», dice The-
rese Frösch, copresidente della CDOS. Il
comitato dell’ACS aveva già sostenuto
all’unanimità la direzione imboccata
dalla revisione delle direttive COSAS in
occasione del sua seduta di giugno.
Le direttive COSAS non hanno carattere
vincolante, ma fungono da raccomanda-
zioni. Ad esse si orientano gli istituti so-
ciali per il calcolo e la gestione degli aiuti
sociali. La CDOS metterà in vigore le
nuove direttive con il 1° gennaio 2016.
Inoltre, la conferenza sulla socialità ha
approvato la tabella di marcia della se-
conda tappa, nell’ambito della quale
entro metà 2016 verranno tra l’altro ela-
borate una revisione delle prestazioni
specifiche, raccomandazioni per la ridu-
zione degli effetti soglia, la definizione
della linea di demarcazione tra aiuto
sociale e soccorso d’emergenza, racco-
mandazioni per canoni d’affitto minimi
e l’integrazione professionale delle ma-
dri. L’entrata in vigore della seconda fase
è prevista per il gennaio 2017.
red/ats
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