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ATTUALITÀ

SPAGNA

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si deve ridurre a un’opposizione politico-partitica. È molto più ricco.

Il suo intervento, alla fine dellama- nifestazione, ha indicatoallagenteun compitomoltoconcreto,quotidiano. Il tema dell’aborto è uno dei temi fon- damentali della nostra epoca. Va molto oltre la politica e le leggi. Su- perare la cultura della morte richie- de un cambiamento dei cuori e del- le menti. Così ho assegnato tre“com- piti” alla portata di tutti. Primo, far sì che nella nostra società si ricono- sca il “non ancora nato” come il bambino che in realtà è. Moltissimi pensano che esista unmomento ini- ziale, che non si sa quanto duri, in cui il feto è soltanto un insieme di cellu- le che sta crescendo... questa è la scu- sa psicologica per l’aborto. Il secon- do ambito di responsabilità è quello che chiamo “parlare bene delle cose buone”: se parlassimo più spesso della difesa della vita, aiuteremmo il cuore e la testa di chi ci ascolta. Il ter- zo metodo di lavoro è sentirsi re- sponsabile della donna incinta, chie- dendosi di che cosa ha bisogno, come è possibile aiutarla. Perché le donne che abortiscono sono attorno a noi, sono le nostre figlie, le nostre nipoti, le loro compagne di scuola. Il cuore è naturalmente incline a ri- conoscere il valoredi unbambino in gestazione, ad abbracciare la ma- dre. Da dove viene dunque questa cultura della morte, la convinzione che l’aborto sia un bene? Credo sia l’estremo frutto del razio- nalismo contemporaneo, che ha tra- sformato gli uomini in piccoli dèi creatori. Cartesio ci ha fatto perdere la fiducia nel fatto che potessimo conoscere la realtà con certezza e il conseguente idealismo ci ha reso creatori della realtà. Tradotto in ter- mini antropologici, è l’esistenzialismo degli anni 60 e 70, e lo strutturalismo successivo: Io non sono una natura che si esercita nella libertà, ma con la

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NOVEMBRE 2009

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