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LA RIFORMA DI OBAMA SANITÀ

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ritto degli operatori sanitari di non attuare procedure contrarie alla loro coscienza. La posta in gioco è alta... Per questo, noi cattolici dobbiamo partecipare attivamente al dibattito. Spesso laChiesa è stata all’origine del- l’assistenza medica negli States, dove un ospedale su cinque è nato grazie a cattolici. Prenda la clinica in cui la- voro: un tempo chiamata St. Mary’s Hospital, è stata fondata da suore fran- cescane assieme aCharlie eWillMayo, due fratelli medici. Cosa spera da questo progetto? Spero in una riforma del pagamento dell’assicurazione sanitaria universale, che incentivi cure di alto livello, l’ac- cesso alla sanità nelle aree rurali e ur- bane, l’integrazione di sistemi per il coordinamento delle cure e la forni- tura dei servizi.Ma soprattutto spero che si smetta di «far crescere fiori inun ambiente tossico»: occorre più atten- zione alla qualità della cura e alla sod- disfazione del paziente. Ognuno è chiamato ad educarsi e stare al passo con ciò che accade. Perché, anche con questa riforma, si realizzi quella che PaoloVI descrisse come «dignità su- blime dell’uomo».

sale all’assistenza sanitaria. Se- condo le previsioni, per il 2020 sa- ranno necessari altri 40mila fornitori di assistenza primaria. Tenga conto che l’accesso all’assistenza variamolto all’interno dei vari Stati: in generale, nelle aree rurali scarseggiano i forni- tori di servizi sanitari; in Massachu- setts, invece, vi accede il 98% dei cit- tadini. Quali sono gli ostacolimaggiori per arrivareaunpacchettocomplessivo? Uno dei più grandi è il compromesso fra i comitati: si stanno scontrando diversi tipi di approcci e di priorità. Poi va ancora proposta una riforma per il pagamento delle prestazioni, che deve essere di qualità e ben coordi- nato, con l’impiego di una banca dati che consenta di condividere le infor- mazioni con discrezione. È un’altra grande sfida da affrontare nel futuro. Senza pressioni, però: Obama ha in- dicato come scadenza la fine del- l’anno, ma si tratta di un cammino iniziato ben prima di lui, che non va affrettato. Come si pone la Conferenza dei Ve- scovi Usa rispetto a questa sfida? I Vescovi sostengono la necessità di una riforma: sono favorevoli adun’as-

Una protesta contro Obama lo scorso settembre.

sicurazione universale e vedono l’assi- stenza sanitaria come un diritto fon- damentale, anche per gli immigrati. Sostengono l’espansione dei pro- grammi pubblici Medicaid e Medi- care, oltre a sovvenzioni governative per chi non può pagare il premio completo.Naturalmente non appro- vano, invece, il finanziamento diretto o indiretto per gli aborti, e si oppon- gono alla discriminazione contro sin- goli o organizzazioni che si rifiutino di favorire gli aborti. Le riserve dei Vescovi riguardano varie questioni aperte, dal valore della vita umana, inclusa quella del concepito, al di-

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NOVEMBRE 2009

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