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IL CROLLO DEL MURO ANNIVERSARI

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“Allora, ce l’hai fatta?”“No, c’erauna coda ancora più lunga...”». Davanti a questa situazione, il potere cercòdi sal- vare il salvabile, cambiando i vertici di Partito e Governo, o ammorbidendo la legge sui viaggi all’estero. Per queste aperture,Gorbaciov sarebbe stato sa- lutato in Occidente come un “libera- tore”, mentre i russi l’avrebbero criti- catoper non aver saputo evitare il caos: «Ha sollevato per primo il coperchio della pentola a pressione, ma non perché finisse il comunismo: era un uomo di potere che tentava di salvare l’Urss». Ma quella pentola gli è scop- piata in mano. U NA ROCCIA PIÙ FORTE . È significativo che il crollo del regime sia partito da Berlino, dove il Muro stesso valeva come un simbolo della vera natura del potere. Come un’autodenuncia: visto che questa società non è il paradiso in terra promesso, costruiamo una bar- riera con filo spinato e cecchini per- ché la gente non scappi. Da qualche anno, a questo simbolo se ne con- trapponeva un altro: «L’elezione di Giovanni Paolo II è stata fondamen- tale per il crollo dei regimi comunisti: proprio da un Paese che si vantava di aver annientatoDio, veniva l’uomo che è diventatoPapa...».Non a caso, la roc- cia di Pietro si sarebbe rivelata più for- te del Muro. È la forza della verità, un’oggettivi- tà con cui anche il funzionario più“in- quadrato” era costretto a fare i con- ti: «Un sistema retto su menzogna e ideologia era destinato a crollare.

Genitori sollevano i figli, per salutare i parenti oltre il Muro nel 1961.

anche quelli del Kgb erano dei pove- ri impiegati: una volta m’hanno fer- mato cinque ore in aeroporto, e sa per cosa? Per ricopiare - a mano - la mia agendina e fare un disegno del mio asciugacapelli... Altro che metodi so- fisticati, anche questi non aspettava- no altro che timbrare il cartellino». Alla fine degli anni 80 il dissenso sembrava sconfitto: le repressioni avevano eliminato gli elementi sco- modi, altri - come Solženicyn - era- »

Forse Stalin e Lenin non hanno mai pensato di fuggire,ma tutti quelli che ho conosciuto io vedevano benissimo che così non andava. Alla scrivania erano fedeli alla causa, ma poi ti chiedevano di accompagnarli di na- scosto a comprare la pelliccia allamo- glie. Il dissidente che combattevano era dentro di loro». È il cuore, in- somma. E dell’ideologia che ne era, al- lora? «Ormai, spesso cedeva il posto ad una pratica burocratica. In fondo,

CRONOLOGIA

8 MAGGIO 1945. Finita la II Guerra mondiale, Berlino è divisa in quattro zone d’occupazione: ameri- cani, francesi e inglesi controllano l’Ovest, i sovietici l’Est. 24 GIUGNO 1948. Vengono im- pediti l’accesso a Berlino e, per quasi un anno, gli approvvigiona- menti. Il 25, gli alleati iniziano le operazioni per il passaggio aereo dei beni necessari.

23 MAGGIO 1949. Viene fondata la Repubblica federale tedesca (Ger- maniaOvest). Il 7 ottobre nasce la Re- pubblica democratica tedesca (Ddr). 26 MAGGIO 1952. Èstabilitoilcon- fine tra le due Germanie e, quindi, tra le due zone di Berlino. Dal ’57 è ne- cessario un permesso per lasciare la Germania dell’Est. 13 AGOSTO 1961. Il confine viene

10 SETTEMBRE 1989. L’Ungheria apre le frontiere ai rifugiati tedeschi. 9 OTTOBRE 1989. Circa70milaper- sonemanifestano a Lipsia stringendo delle candele, per rivendicare libertà nella Ddr. 9 NOVEMBRE 1989. Il Muro vie- ne abbattuto. Formalmente, la Ger- mania viene riunita solo il 3 ottobre 1990.

totalmentechiusoeinizialacostruzione del Muro. 26 GIUGNO 1963. IlpresidenteUsa JohnKennedy,invisitaaBerlinoOvest, tieneundiscorsopassatoallastoriaper la frase « Ich bin einBerliner » (Io sono un berlinese). 12 GIUGNO 1987. RonaldReagan si reca a Berlino ed esorta Gorbaciov ad abbattere il Muro.

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