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LETTERE

A cura di Paola Bergamini. E-mail: pberga@tracce.it

IL RESTO LO FA LUI COME PIÙGLI PIACE C aro don Carrón, ho quaran- t’anni e faccio il magazziniere. In questi ultimi anni mi capita di av- vertire più chiaramente un affetto e una responsabilità innanzitutto verso me stesso, che investe poi i rapporti. In particolare ti racconto del rapporto con i nuovi colleghi di lavoro, tutti ventenni, che Diomette al mio fianco e per i quali, nelle mie preghiere, chiedo anche di essere Suo testimone.

gioso; questo mi ha rattristato, ma non demoralizzato perché la sua conversione non è opera mia. Poi ha voluto sapere cosa mi aveva colpito e gli ho risposto: «Don Carrón mi vuole bene gratuitamente e desidera che la mia umanità si compia fino in fondo; se voglio essere felice e libero nell’esperienza che vivo devo dare un giudizio. Lui sa di che cosa è fatto il mio cuore». Dopo qualche giorno Alessiomi ferma,mi restituisce il dvd e mi dice: «Grazie. Di solito mi

Chiesa ortodossa, poi durante un in- contro con la comunità di Taizé. In Cl non ho sentito niente di nuovo o prima sconosciuto, ma tutto era di- verso. Ho cominciato a frequentare regolarmente la Scuola di comunità e tutti gli incontri del movimento con continuo stupore e ricerca. Molto è cambiato in me: sono di- ventata più figlia dei miei genitori, più sorella per mio fratello, più giu- rista al lavoro, più amica dei miei amici. Sono diventata più cristiana. Ho riscoperto il gusto e la totalità della vita. L’incontro con il movi- mento è diventato così importante per me e per i miei amici, che ab- biamo chiesto di continuare la Scuola di comunità anche in va- canza. Quest’anno si è logicamente concluso per me con il desiderio e la possibilità di andare al Meeting. Il Meeting è stato il periodo delle do- mande, della crisi e della conoscenza. L’anno scorso è stato il periodo da neofita nel movimento: io e i miei amici abbiamo imparato tante nuove parole, termini e concezioni. Piano piano ho cominciato a parlare in modo «specifico ciellino». Se qui a Mosca questo non sembrava tanto strano, al Meeting è diventato evi- dente. Le parole che prima avevo sentito come «dette a me in una ma- niera molto speciale» avevano perso il loro contenuto, ascoltandole e ri- petendole non le vivevo più. Questo ha destato in me il primo scandalo e la prima crisi. Non ero più certa di niente, avevo paura di perdere me stessa. In più il lavoro al Meeting era così faticoso che non mi aiutava. Prima di andare al Meeting avevo già scoperto il metodo di verifica della corrispondenza della realtà al

rompo a guardare le foto delle mie vacanze, figurati quelle degli altri; ma que- sta notte sono andato a letto all’una e quaranta per guardarle tutte. Alcune foto erano così belle che un po’ mi sono com- mosso». Poi ha comin- ciato a farmi domande sulle vacanze e alla fine mi ha detto: «Sono tentato di

Avverto tutta la spropor- zione e l’inadeguatezza della mia richiesta; però penso che io metto la mia decisione, e il resto lo fa Lui come più gli piace. Così incomincio a vedere cose“strane”. I giovani col- leghi, che a turno vengono a lavorare con me, mi di- cono: «Facciamo a gara per venire da te (sono in

venirci anche io il prossimo anno». Dopo un po’,mentre lavoravamo,mi ha detto che lui è ateo, che crede in Gesù, ma solo come un grande uomo. Io gli ho ricordato che quando lo incontravano, pur sapendo bene che era il figlio del falegname, erano costretti a domandarsi: «Ma chi è?». Di fronte a questi fatti non riesco a fare altro che rimettere la mia mise- ria nelle Sue mani e dirgli: «Fai Tu». Claudio,Modena PIÙ FIGLIA, PIÙ SORELLA… PIÙCRISTIANA C arissimo don Julián, ho incon- trato il movimento un anno fa. Questo fatto per me è stato un nuovo inizio di quello che mi era successo 12 anni fa, prima nella

un altro reparto); si sta meglio e c’è più pace, di là sono tutti sclerotici». Un rapporto che nella sua semplicità permette un dialogo su alcuni aspetti della vita: la fidanzata,Dio, la politica, per esempio. Quando ho invitato il mio collega Alessio alla Giornata di inizio anno, lui mi ha detto: «Ti ho dato diversi bidoni, questa volta vo- glio dirti di sì». L’ho presentato ad al- cuni amici e si è anche fermato un’oretta con il gruppo dell’Amistad a lui sconosciuto. All’uscita, Gabbro mi ha bloccato per darmi il dvd Il volto dei testimoni. Vacanze a La Thuile 2009 , che ho regalato adAles- sio. Tornando a casa gli ho chiesto cosa pensava dell’incontro emi ha ri- sposto che era d’accordo sulle cose dette tranne che per l’aspetto reli-

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NOVEMBRE 2009

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