11-2009.compressed

La fede viva fin da bambina. I giorni semplici tra l’ambulatorio, i figli, la recita del Rosario... E un solo segreto: vivere intensamente la realtà, «istante per istante, perché è un dono». Storia di una sposa e mamma di famiglia che si è abbandonata «senza riserve all’azione della Grazia». Fino al sacrificio Con don Gnocchi, beatificato pochi giorni fa e raccontato su Tracce di ottobre, si è conclusa (per ora) la serie dei“santi sociali”. L’avevamoavviataall’iniziodel- l’anno per mostrare volti e storie di uomini capaci, in virtù della fede, di gene- rare umanità - e opere - anche in situazioni difficili, come quella che viviamo oggi. Di esempi così, grazie a Dio, ce ne sono tanti altri, magari più nascosti e meno famosi; probabile che tra qualche tempo torneremo ad occuparcene. In- tanto, però, vorremmomettere l’accento su un altro ambito, un altro “pezzo di realtà” con cui tutti abbiamo a che fare e che domanda di essere vissuta con la stessa intensità, capace di attraversare e sfidare l’apparente banalità del quoti- diano: la famiglia. Anche questapuò essere trasfigurata dalla fede. Anche lì Cri- sto sfida e interpella il nostro cuore, fino in fondo. Come dimostrano le vicende di uomini e donne che proprionella vita familiare hanno trovatomodo di com- piere la loro vocazione fino alla pienezza dell’umano. Fino alla santità. La pri- ma di questi “santi di famiglia” è Gianna BerettaMolla.

DI P AOLA B ERGAMINI

L’ ingegnere Pietro Molla guarda fuori dalla fine- stra: la primavera è alle porte, ma al mattino i campi sono ancora im- perlati di brina.Vede gli operai che en- trano alla Saffa, l’azienda di fiammi- feri a Ponte Nuovo di Magenta (Mi- lano), dove è direttore generale. «Spe- riamo che oggi non sorgano proble- mi, gli scioperi…», pensa. Si infila il cappotto, esce dalla camera e la vede lì, appoggiata al mobile: bella come sempre, i capelli in ordine, quel vesti- tonuovo che le dona, anche se è unpo’

arrotondata nelle forme per la gravi- danza ormai avanzata. Solo lo sguar- do rivela una profondità e una fer- mezza nuova, inusuale.Gli si avvicina: «Pietro, ti prego… Se dovete decide- re frame e il bambino, nessuna esita- zione: scegliete il bimbo. Salvate lui. Lo esigo».Poche parole.Poi il silenzio, rot- to, dopo pochi minuti, dalle voci dei tre bambini che dalla loro stanza ri- chiedono lamamma. Pietro non dice nulla. Non ce ne è bisogno. La Gian- na ha già detto tutto.Adesso andrà dai bambini, insieme reciteranno le pre- ghiere del mattino, poi…

quotidiano »

NOVEMBRE 2009 87

Made with FlippingBook - Online catalogs