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L’Amico del Popolo 2 GENNAIO 2014 - N. 1

Cadore e Ampezzo

calalzo - Trenta coppie che hanno raggiunto un traguardo ‘‘rotondo’’ nel 2013 Anniversari di Nozze, gli sposi in festa Elena Piazza e Enzo Toffoli hanno festeggiato i 60 anni di matrimonio

CORTINA

IN LADINO

Su par chi trae infroscignade

«Dallago Adolfo». (Foto E.M.)

CALALZO - Domenica 29 dicembre, in occasione della Festa della Famiglia, si è tenuta nella chiesa parrocchiale di Calalzo la sesta edizione della festa degli Anniversari di Matrimonio. A conferma della partecipazione che si è consolidata nel corso degli anni, vi hanno aderito circa trenta coppie che nel 2013 hanno festeggiato un significativo anniversario della loro vita matrimo- niale, a partire dal primo. Da ricordare in particolare gli sposi Elena Piazza e Enzo Toffoli, che hanno festeggiato i 60 anni di matrimonio. La Celebrazione è stata presieduta dal parroco don Angelo Balcon. Nel corso della Messa le coppie hanno con- giuntamente rinnovato le promesse matrimoniali e al termine hanno ricevuto come omaggio un piccolo cuore in tessuto con ricamato il numero di anni di vita coniugale, a ricordo della bellissima giornata. Alla fine tutti si sono piacevolmente incontrati insieme ad amici e parenti presso i locali della casa canonica per un assortito tradizionale buffet, preparato come al solito in maniera perfetta dal Laboratorio parrocchiale «Ponto e soraponto», che aveva già dato il suo importante contributo preparando i lavoretti poi donati alle coppie. auronzo «Momenti Natalizi», i presepi che ‘‘fanno bene’’ Le scene sono state ricostruite grazie ai documenti e alle fotografie storiche

Cuanto pores varé del 2014, ancuoi che in ciou de tanto a tropa ‘sente i tocia portà fora in chipa tanta “faraza” vecia, parceche in ciasa ra no n à pi piaza pa ra bete via, alcuanta vecia scrites ingravierades su par trae de len? L é solo i gnomes de alcuante pastore, boschiere, caalere anpezane, intaiade co ra britola inze inze el cason fora man de ra Prensera de Lago, che poche co- nosce e fin ‘sà calche mes l ea beleche drio a tomà ‘sò. Un colpo che passaon là par cajo, on dà inze na ocia- da, e su par chi trae infroscignade son ‘sude adora a dezerne alcuante gnomes: Arcangelo Apollonio Lon- go, Adolfo Dallago, Luigi Bigontina, Vittorio Bianchi, Guido Dibona e i anes 1901 e 1917. Modesto, che el laora daejin de chel cason, beleche ‘sà anes el dijea che sarae stà el cajo de salvà chera scrites. De sò es no val mia nuia, el cason l ea ormai vecio e scadarlì, ma l é un pestuzo de storia. De anes anorum de laoro, de fadia, de struscies su par na monte; de ome e de besties monteades lassù; de un vive con poco che ancora alcuante i à in mente, ma negun pi tarentea danoo. L é fregores de storia pizora che res ‘soa a ra storia granda. Cheres che es và strazades, cemodo che capita tropa otes, es fesc mancià un tassel a ra vita de ra nostra ‘sente dei secui passade. No n é tanto che un ciapo de amighe i à damandà, e i à otienù de i bete man al cason de ra Prensera de Lago e i l à fato su danoo, no pi par monteà ma par ‘sì su a poussà, a disnà in conpagnia, a se fermà calche ora agnoche l é poco sussuro, mangare a vardà ra steles. L é r unica ma- niera de salvà sta ultima testimonianzes de ra fadies de na ota. Chi brae regoliere, canche i à betù man a chera baraca che el jonfedo, el gnee e calche stanpion i aea scofià senpre de pi, i à tienù de seguro conto de ra scrites intaiades sote cuerto ‘sà zento e passa ane. Mangare chera scrites es vedaron ancora, lassù o inze calche outro luó, a recordà ce che i à fato na ota par paricià el mondo d ancuoi. Ernesto Majoni

È stata inaugurata il 7 dicembre al palazzo Corte Metto di Auronzo l’esposi- zione: «Momenti Natalizi». Vi compaiono due interes- santi presepi, il primo è sta- to curato dall’Associazione Momentaneamente Assenti ed è intitolato «Presepe di lana». L’opera è stata realiz- zato dai pazienti del Centro diurno psichiatrico con la collaborazione di alcuni volontari. I soggetti, intera- mente realizzati a mano con la lana, raffigurano spaccati di vita del Cadore dei primi del ‘900. Ogni personaggio misura circa 40 cm e ha del- le caratteristiche uniche. Il presepe che è esposto ad Auronzo è stato ‘‘allargato’’, aumentando i personaggi di una ventina di nuove unità, rispetto alla versione espo- sta lo scorso Natale a Pieve di Cadore. Ciò rende la visi- ta ancora più emozionante e nuova. Nel predisporre l’espo- sizione si è cercato di per- mettere al visitatore di ad- dentrarsi nelle varie zone in modo da poter conoscere da vicino ogni soggetto e ogni scena rappresentata. La realizzazione ha anche

cercando materiali e stoffe adatte a rendere testimo- nianza del tempo passato. La raffigurazione esposta è composta da una trentina di figure, adulti e bambini, realizzate in stoffa e dipinte a mano. Sempre a palazzo Corte Metto sono inoltre esposte le creazioni artistiche dell’As- sociazione «Team Arte Tre Cime». Complessivamente l’esposizione è una curiosa e interessante proposta per trascorrere deliziosamente alcuni momenti immersi nel passato cadorino nella calda atmosfera natalizia. L’espo- sizione avrà i seguenti orari, sabato e domenica fino al 21 dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 19 e dal 22 dicembre al 6 gennaio tutti i giorni.

AURONZO - La Natività interpretata dagli ospiti del Centro Diurno.

uno scopo più alto, quello di incidere sulla visione che la società ha del malato mentale, attivando il cam- biamento della valutazione, passando dall’immagine di ‘‘peso’’ per la collettività a quello di ‘‘risorsa’’. E con questa iniziativa i creatori dei personaggi hanno dimo- strato di non essere solo co- loro che usufruiscono di ciò che un territorio dona, ben- sì sono diventati loro stessi promotori di un intervento che crea interesse verso il luogo abitato. Il secondo presepio è sta-

Le varie scene sono sta- te ricostruite grazie ai do- cumenti e alle fotografie storiche. Si è usata molta cura anche nel dettaglio, ri-

cortina Ivano Dibona sdoganò l’arrampicata artificiale Cadde a venticinque anni l’8 agosto 1968, dalla Cima Grande di Lavaredo

Il 4 dicembre 2013 i coe- tanei della classe 1943 di Cortina si sono incontrati al Ristorante «da Beppe Sello», per festeggiare i 70 anni in compagnia. Oltre che per trascorrere un’allegra serata insieme, rievocando episodi lieti e me- no lieti legati ai quattordici lustri di vita, l’occasione ha concesso di ricordare i coe- tanei che «sono andati avan- ti» nel corso del tempo: ben tre nel 2013, di cui il primo, scomparso il 16 gennaio, era Giorgio Alverà Pazifico, più noto come «Gogno», atleta at- tivo tra gli anni ‘60 e la metà degli anni ‘80, che gareggiò con la nazionale italiana di bob ottenendo ottimi risul-

in Ampezzo a sdoganare l’arrampicata artificiale, for- zando alcune lisce pareti (Ta- burlo, Taé, Tofana di Mezzo, Punta Giovannina) con gran- de uso di chiodi a espansione. Cadde a venticinque anni l’8 agosto 1968, dallo spigolo NE della Cima Grande di Lava- redo, sul quale era impegnato col cliente Antonio Murato- ri, lungo la via scoperta ses- sant’anni prima dal nonno. Gli appassionati di monta- gna di Cortina non dimenti- carono certamente l’amico, dedicandogli alcune prime ascensioni e un lungo sen- tiero attrezzato sulle creste del Cristallo, realizzato su iniziativa del fratello Fredi, inaugurato il 6 settembre

1970 e percorso ogni stagione da migliaia di escursionisti. Commuove sempre la fo- tografia del giovanissimo Ivano, che accoglie gli aspi- ranti percorritori del sentiero già sulle scalette metalliche che dalla stazione a monte dell’ovovia di Forcella Stau- nies aiutano a giungere in cresta. E sicuramente anche il ricordo di Ivano ha mosso i coetanei che hanno avuto la fortuna di festeggiare, in salute e con entusiasmo, il settantesimo compleanno, a rivolgere nell’occasione un pensiero anche al fortissi- mo, sfortunato Dibona, che da ben 45 anni non è più tra loro. E.M.

to realizzato dalle abili mani di una creatrice auron- zana, Orietta Pais Becher. Il titolo è di per sé già espli- cativo «L prese- pio «Auronzo de n ota». I diversi personaggi, che vestono gli abiti di una volta, il- lustrano scene di vita quotidiana e animano le atti- vità tipiche della tradizione del pa- ese, come la fie- nagione e il taglio del legname.

tati. Uno dei primi coetanei a trovare, invece, una morte tragica quanto prematura era stato Ivano Dibona, nipo- te della guida Angelo Pilato e guida egli stesso dal 1963. Dibona fu uno dei primi Ivano Dibona. (Foto archivio Franco Laner)

AURONZO - La Natività reinterpretata presso palazzo Corte Metto.

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