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offscapes

IBN BATUTA

(the novel of «another postmodern sunset»)

Bologna silly city

Get off, you, from the pedestals

They dance in Matera

     A. Rosselli,

Cantilena

The autumn of the senses often threats

Each extended observation

At seventeen you are not serious,

then you get tired of

Paz

and

Pier

,

of this city, which is not true but dreamt of,

which the words of others call in shreds,

(for what use?). And then you find yourself

alone under the cold bare branches,

in avenues under the autumn rain

with no more sentences, the headlights

blurred by fog and smoke,

in roads that stretch at night,

stretch their own stiff bones

near the ice factory;

streets that begin and end up

with no pity or a reason,

with no beginning or an outlet,

but they are only roads, grey tarmac

on the edge of cold and dull grass

and other greyness up to the intersection.

Deaf city undone in Christmas lights,

rage of the trenches outside the city center,

the mischief of the plots of nerves

avoids the comforting stories

like a solitary panther on the run,

the desire withers and dies

like a dry leaf on the tarmac.

Reprise

:

alone in the cold bare branches

at seventeen you are not serious,

but then one evening entering another

éclatant venue you are really tired

you have nothing to say you remain

just to see how it ends.

IBN BATUTA

(romanzo di «un altro tramonto postmoderno»)

Bologna città sciocca / Scendetevi dai piedistalli / Si balla a Matera

A. Rosselli,

Cantilena

L’autunno dei sensi minaccia spesso 

/

Ogni osservazione prolungata

A diciassette anni non si è seri, / poi ci si stanca dei Paz e dei Pier, / di questa città sognata, non vera, / detta a brandelli con

parole d’altri, / da farne cosa. E allora ti trovi / da solo sotto i freddi rami spogli / dei viali, sotto alla pioggia d’autunno / senza

più frasi, la luce dei fari / sfocata dalla nebbia e dal fumo, / in strade che si allungano di notte, / distendono le ossa

rattrappite / vicino alla fabbrica del ghiaccio; / strade che iniziano e vanno a finire / senza pietà e senza una ragione, / senza

un principio e senza uno sbocco, / ma sono solo strade, asfalto grigio / ai margini di erba fredda e spenta / e altro grigiore

fino all’incrocio. / Città muta e disfatta in luminarie, / rabbia delle trincee fuori dal centro, / la furberia delle trame dei

nervi / scantona le storielle consolanti / come pantera solitaria in fuga, / il desiderio avvizzisce e muore / come una foglia

secca sull’asfalto.

Ripresa

:

da soli sotto i freddi rami spogli / a diciassette anni non si è seri / ma poi una sera entrando in un altro / locale éclatant sei

stanco davvero / non hai niente da dire ci rimani / solo a vedere come va a finire