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Articolo tecnico

Settembre 2012

97

www.read-eurowire.com

Figura 3

:

Filo di 2 colori simulato nel campo di scansione. La parte superiore è

una vista in direzione longitudinale con il sensore alla sommità e la sua apertura è

indicata da un cono. La parte inferiore mostra il campo visivo della telecamera dal

punto vista dei sensori in un tempo concomitante (con valori medi dei colori sulla

destra)

Figura 4

:

Canali L*/ a*/ b* di un filo giallo durante 15 minuti. I piccoli grafici sono

gli istogrammi corrispondenti di ciascun canale. La FWHM degli istogrammi è L*≈2,

a*≈1,25, b*≈1,5

Prova con un colore (Giallo) 2011-04-28

a*-Canale [AU]

L*-Canale [AU]

Pertanto, è ovvio che gli errori di colore

causano considerevoli perdite di tempi di

produzione e scarti di materiale. Lo logica

conseguenza di tali considerazioni è la

necessità di un sistema di misurazione del

colore automatico in linea.

Metrica del colore

Per una migliore comprensione della

misurazione del colore, è opportuno

definire anzitutto alcuni principi di base

della percezione dei colori e della metrica

del colore. Solo per dimostrare le difficoltà

di interpretazione del “colore” per l’occhio

umano, la

Figura 1

illustra due riquadri A

e B. Chiunque classificherebbe A come

più scuro di B, ma in realtà entrambi

presentano lo stesso valore di grigio.

Questa come molte altre illusioni ottiche,

spiega perché la determinazione obiettiva

del colore per mezzo dell’occhio umano è

quasi impossibile.

Per descrivere il colore in termini fisici,

la base consiste in una parte di spettro

elettromagnetico, con lunghezze d’onda

da 350 a 800nm, che è riconosciuta

dall’occhio umano come “colore” (in ordine

ascendente viola-indaco-blu-verde-giallo-

arancio-rosso). Una migliore rappresenta-

zione fisiologica è la cosiddetta ruota

dei colori (o circolo cromatico), in cui

diversi settori circolari sono riempiti

con colori distinti. I colori che si trovano

in settori opposti sono designati come

complementari, il che rimanda al ben noto

modello RGB: con i tre colori primari, rosso

verde e blu, si possono creare tutti gli

altri colori mescolandoli adeguatamente.

Mescolando colori complementari in

proporzione 1:1 si ottiene un grigio

neutro o il bianco (mescola additiva RGB).

Questo modello si utilizza molto per le

macchine fotografiche o per i monitor,

ma si tratta di una descrizione puramente

matematica senza alcuna sensibilità per la

percezione umana del colore. Nel 1927, la

“Reich-Ausschuß für Lieferbedingungen”,

un’organizzazione tedesca per il controllo

della qualità, creò una tavola dei colori

che doveva servire come riferimento

per elementi colorati. Questa tabella è

ancor oggi molto comune nell’industria

ed è conosciuta come “RAL-Palette

classic/design/effect”

[2]

. La tabella non

include una serie ininterrotta completa

di variazioni del colore e pertanto non è

adatta per un sistema automatizzato.

Nel 1931, la “Commission Internationale

de l’Eclairage” (CIE, un’organizzazione

internazionale che si occupa di luce

e colore) propose un metodo per

l’espressione

numerica

dei

colori

includendo fattori di peso per adattare

ad una certa differenziazione visuale del

colore nella percezione umana, la stessa

distanza geometrica nello spazio di colore.

Questo tentativo fu rivisto nel 1976 ed è

noto come il modello L*a*b* (denominato

anche modello CIE-Lab)

[3]

.

Lo spazio di colore si basa su una ruota di

colori con l’asse principale Rosso-Verde

(asse a*) e Blu-Giallo (asse b*) con diverse

gradazioni. Il bordo esterno definisce il

tono, mentre la saturazione decresce verso

il grigio neutro nel centro. Perpendicolare

al centro si ha la luminosità (o luminanza)

dal nero assoluto al bianco puro (asse L*).

Si ottiene una sfera, nella quale ogni colore

visibile è rappresentato da tre coordinate

(L,a,b,

Figura 2

). (Il modello CIE-Lab è

definito esattamente solo per i colori

riflessi. Nel caso di lampade, schermi o

altre fonti luminose, esiste una descrizione

modificata conosciuta come CIE-Luv.)

Se si hanno due colori diversi nella

sfera Lab, la lunghezza geometrica dE (o

Delta-E, ΔE) del vettore fra entrambe le

Diametro

Velocità

della linea

Uno/due

colori

Obiettivo del parametro di prova

2-6mm <500m/min un colour

Deviazione del colore dE <= 3-4

2-2.5mm <500m/min due colour

Separazione del colore primario /

colore delle strisce

1.5-2mm <500m/min due colour

Cambio del colore e mancanza

di striscia

1.5-2mm <500m/min due colour

Relazione tra colore delle

strisce/colore primario

Tabella 2

:

Prove con tipi distinti di cavi con vari criteri di qualità