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EuroWire – Luglio 2009

86

articolo tecnico

É ben noto che il ritiro post-estrusione può

causare problemi nei cavi, e segnatamente

durante la produzione di cavi a fibre

ottiche. Il ritiro post-estrusione dei

rivestimenti o dei tubi di rivestimento

utilizzati nei cavi a fibre ottiche può

determinare lunghezze di fibra eccessive

(EFL o excessive fibre length), definite come

il rapporto fra la lunghezza della fibra e la

lunghezza effettiva del tubo. L’eccessiva

lunghezza delle fibre può produrre tensioni

sulle fibre ottiche con conseguente perdita

del segnale. Il ritiro post-estrusione è

comunemente definita come “

shrinkback

o post-ritiro, termine che sarà utilizzato

nel seguito del presente articolo per

descrivere questo comportamento. Le

azioni intraprese per ridurre l’orientamento

“congelato” nel materiale comporteranno

una riduzione del post-ritiro e dell’EFL. Tali

azioni comprendono l’ottimizzazione del

processo ed una corretta selezione delle

qualità di PVDF.

2 Ritiro contenuto

nell’estrusione

di filo e cavo

Gli effetti delle condizioni di processo sul

post-ritiro possono talvolta essere notevoli

e la ricerca è orientata ad individuare

condizioni che possano minimizzare

tali effetti. Di norma, qualsiasi modifica

del processo che riduca la quantità di

deformazione estensionale (stiramento)

del polimero può potenzialmente ridurre

lo shrinkback. La riduzione del coefficiente

di trafilatura può rappresentare un primo

passo nella riduzione del post-ritiro.

Le resine di PVDF sono generalmente

trattate utilizzando combinazioni di

punte/filiere che determinano un coeffi-

ciente di trafilatura nominale pari a 7:1.

Coefficienti di trafilatura inferiori possono

essere utilizzati per ridurre l’orientamento

del polimero nel materiale fuso e,

conseguentemente, il post-ritiro.

Si raccomanda frequentemente di ridurre

il DDR a 4:1 come primo passo per ridurre

il post-ritiro. Resta inteso che esistono dei

limiti per la riduzione del coefficiente di

trafilatura (DDR), che dipende ad esempio

da pressioni della trafila eccessive e da

limitazioni della strumentazione. É inoltre

importante selezionare attrezzature che

consentano una trafilatura equilibrata.

Un elevato equilibrio di trafilatura che

comporta la formazione di un“cono stretto”

può a volte determinare un maggiore

orientamento del polimero nel prodotto

finale. Generalmente viene raccomandato

un equilibrio di trafilatura pari a 1 o ad

un valore lievemente inferiore, durante

la lavorazione con PVDF, per ridurre

l’orientamento del polimero nel prodotto

finale.

Realizzare un processo a temperature

più elevate può inoltre determinare la

riduzione del post-ritiro. Ne consegue

che temperature di processo più ele-

vate ridurranno la viscosità della resina

(ottenendo un flusso più scorrevole) e

ritarderanno il processo di raffreddamento

(tempo prolungato nel materiale fuso)

consentendo un livello di rilassamento

più elevato del polimero allo stato fuso.

Qualsiasi variazione di processo che

consenta all’orientamento del polimero

di rilassarsi allo stato fuso prima del

congelamento ridurrà il post-ritiro. Un

innalzamento della temperatura di fusione

o della temperatura dell’acqua può talvolta

concedere più tempo per il rilassamento

dell’allineamento del polimero prima

del congelamento. L’allontanamento del

serbatoio dalla trafila può essere di aiuto in

questo senso. Ancora, esistono limitazioni

relative alla sicurezza del processo, in

particolare per quanto riguarda l’utilizzo di

temperature eccessive, nonché problemi di

concentricità del rivestimento dovuti alla

distanza fra il serbatoio di raffreddamento

e la trafila.

É noto che la combinazione di queste

variazioni di attrezzature/processo possono

comportare una riduzione dell’allineamento

del polimero e del post-ritiro. Se le variazioni

di processo non sono sufficienti a risolvere i

problemi di post-ritiro, il passo successivo

è considerare qualità alternative di PVDF

con caratteristiche intrinseche di post-

ritiro inferiore.

3 Selezione delle

qualità di PVDF per

applicazioni a ritiro

contenuto

L’entità del post-ritiro osservato nei

rivestimenti di cavi di PVDF varia drasti-

camente fra le singole qualità di PVDF,

indipendentemente

dalle

condizioni

di processo. Di norma, le qualità che

presentano una viscosità inferiore tendono

a produrre caratteristiche di post-ritiro

inferiori rispetto alle qualità con viscosità

elevata. Valori di post-ritiro superiori al

5% sono stati osservati utilizzando qualità

a viscosità più elevata.

É possibile osservare una riduzione del

post-ritiro semplicemente passando ad un

prodotto a viscosità inferiore. Sono stati

osservati valori di post-ritiro dimezzati

utilizzando una qualità di PVDF a viscosità

ridotta. Aumentando il contenuto di

comonomeri si riduce la cristallinità nella

resina di PVDF e si ottiene un prodotto

più morbido, indicato per applicazioni

di filo e cavo. Va tuttavia rilevato che

esistono limitazioni relativamente alla

riduzione della viscosità senza comportare

conseguenze negative sulle proprietà

fisiche e meccaniche del rivestimento.

Generalmente, le qualità di copolimeri

caratterizzati da elevati contenuti di

comonomeri, sono raccomandate per le

applicazioni di filo e cavo, e possono essere

fornite in una gamma di viscosità inferiore

con buone proprietà generali.

Arkema Inc offre un’ampia gamma di

prodotti che possono essere utilizzati nei

mercati del filo e del cavo. Per spiegare

alcune differenze nelle prestazioni di

ritiro, saranno trattate diverse qualità che

rappresentano una gamma di prodotti

che differiscono per viscosità, contenuto

e distribuzione di comonomeri. I materiali

a base di PVDF selezionati sono illustrati

nella

Tabella 1

.

In generale è risaputo che qualità di PVDF

a più bassa viscosità sono soggette ad un

post-ritiro inferiore rispetto alle qualità

a viscosità più elevata. Ad esempio, è

noto che il K2500-10 (viscosità 795 Pa.s) si

contrae meno del K2500-20 (viscosità 1460

Pa.s). Inoltre, è stato scoperto che i prodotti

che presentano una distribuzione casuale

dei comonomeri si ritirano meno di quelli

che hanno una distribuzione non casuale.

Ad esempio, un copolimero casuale come

il K2500-10 si ritira meno di un copolimero

non casuale come il K3120-10, sebbene

entrambi presentino viscosità simili (80 s

-1

).

Una comprensione della relazione fra la

struttura del polimero e il post-ritiro è

stata raggiunta attraverso numerosi studi

condotti in passato.

La relazione che intercorre fra le proprietà

reologiche e il post-ritiro può essere

analizzata

esaminando

la

viscosità

complessa di questi tipi di materiali.

Sono stati realizzati esperimenti sulla

scansione di frequenza dinamica a 190,

210, 230 e 250°C utilizzando un reometro

PVDF ID

Comonomero

HFP

Distribuzione

comonomeri

η a 80

s

–1

(Pa.s)

T

m

(ºC)

K2500-10

Alto

Casuale

795

127

K2500-20

Alto

Casuale

1460

114

K2750-01

Alto

Casuale

2290

140

K3120-10

Moderato

Non casuale

650

165

K3120-15

Moderato

Non casuale

1230

165

K3120-50

Moderato

Non casuale

2390

165

Tabella 1

:

Materiali utilizzati e relative proprietà