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EuroWire – Luglio 2008

88

articolo tecnico

si trovano tutte allo stesso livello, come

illustrato nella

Figura 2

. Ciò significa che

la tensione nel rivestimento primario a

temperatura ambiente è una trazione

idrostatica: aumenta al diminuire della

temperatura fino a raggiungere il T

g

del

rivestimento

primario

(normalmente

~-20ºC), quando anche il rivestimento

primario passa allo stato vetroso. Lo

sforzo di trazione calcolato nel rivesti-

mento primario è ~0,8MPa a temperatura

ambiente, come illustrato nella

Figura 2

.

A causa della proprietà viscoelastica

del rivestimento secondario, lo sforzo

effettivo dovrebbe essere inferiore allo

sforzo calcolato e diminuire nel tempo

mentre il rivestimento secondario viene

sottoposto ad un rilassamento degli sforzi

a temperature T

g

inferiori.

[5]

Mentre il rischio di cavitazione del

rivestimento dovuta a tensione termica è

ridotto nelle fibre tradizionali con doppio

rivestimento, vanno valutati con attenzione

alcuni tipi di sistemi di rivestimento come

quelli esaminati qui di seguito. La nuova

tendenza nello sviluppo dei rivestimenti

primari consiste nel ridurre ulteriormente

il relativo modulo e il valore T

g

al fine

di fornire una migliore protezione di

tamponamento contro le micropiegature

in un’ampia gamma di temperature.

In questo tipo di rivestimento, lo sforzo di

trazione continua ad aumentare quando

la temperatura inizia a diminuire; tuttavia

il rivestimento primario rimane allo

stato gommoso. Come illustrato nella

Figura 3

, lo sforzo di trazione calcolato

aumenta linearmente al diminuire della

temperatura. Il rilassamento degli sforzi del

rivestimento secondario è inoltre molto

più lento a basse temperature.

Oltre al rischio di alte tensioni termiche, un

rivestimento primario con modulo ridotto

può essere più suscettibile di cavitazione

a causa della sua inferiore densità di

reticolazione.

É quindi molto importante che i

rivestimenti primari con basso modulo

e basso T

g

siano progettati con cura da

presentare un’elevata resistenza alla

cavitazione, ottimizzando la struttura di

reticolazione. La conoscenza profonda

a livello molecolare della resistenza alla

cavitazione dei materiali di rivestimento

vulcanizzabili ai raggi ultravioletti consente

di sviluppare sistemi di rivestimento con

prestazioni di micropiegatura migliorate

associate ad un’elevata resistenza alla

cavitazione per offrire fibre robuste in

un’ampia gamma di temperature.

Un altro esempio di situazione ad alto rischio

per quanto riguarda la formazione di cavità,

è rappresentato dalla fibra caratterizzata da

strati di rivestimento più spessi rispetto a

quelli tradizionali. Lo sforzo di trazione nello

strato primario di una fibra che presenta

una struttura di vetro/rivestimento con

diametro esterno di 125/350/500 μm, è

calcolato e rappresentato graficamente nella

Figura 3

. Il valore dello sforzo di trazione nel

rivestimento primario di questa fibra è 2,8

volte maggiore del valore dello sforzo nel

rivestimento primario di una fibra rivestita

standard con diametro esterno di 245 μm.

Pertanto, le fibre che presentano strati di

rivestimento più spessi dovrebbero essere

composte da un rivestimento primario

Figura 3

:

Tensione termica calcolata rispetto alla temperatura per una fibra normale di 250 µm (supponendo che la

tensione inizia a svilupparsi ad una temperatura inferiore a quella del rivestimento secondario con T

g

~50°C)

Figura 4

:

Cavità nello strato di rivestimento primario

indotte da variazione ciclica della temperatura in

una fibra di 500 µm (sinistra) 40x (destra) 200x

Figura 5

:

Diagramma schematico degli sforzi di

trazione localizzati nel rivestimento primario causati

da una forza meccanica laterale

Figura 6

:

Sforzo normale medio nello strato

di rivestimento primario indotto da una forza

meccanica laterale calcolato mediante l’Analisi ad

Elementi Finiti

Sforzo di

trazione

Sforzo di

trazione

Sforzo di trazione nel rivestimento primario

Temperatura

245 μm Fibra

500 μm Fibra

del rivestimento e causare la frattura di

coesione della struttura del rivestimento.

Il rivestimento può presentare due tipi

di sforzi di trazione triassiale che hanno

origini diverse: lo sforzo di trazione

può essere indotto termicamente dalla

variazione di temperatura, o indotto da

forze meccaniche esterne.

2.1 Cavità indotte da tensioni termiche

2.1.1 Tensioni termiche in un sistema di

rivestimento a doppio strato.

É ampiamente

confermato che le tensioni termiche sono

presenti nel sistema di fibre rivestite.

[2-5]

Lo

sforzo di trazione triassiale nel rivestimento

primario, come illustrato nella

Figura 1

, è

causato dalla differenza fra i coefficienti

di dilatazione termica del vetro, del

rivestimento primario e del rivestimento

secondario.

Sulla base delle teorie meccaniche dei

materiali, è possibile calcolare lo sforzo

triassiale, costituito dalle componenti

della tensione radiale σ

r

, dalla tensione

tangenziale σ

θ

e dalla tensione assiale σ

z

.

La

Figura 2

illustra la distribuzione della

tensione calcolata in un tipico sistema

a doppio strato, ove ogni spessore

dello strato è pari a 30 μm, il modulo di

Young E

1

=1MPa, E

2

=1GPa, i coefficienti di

dilatazione termica lineare α

1

=3x10

-4

/K,

α

2

=1x10

-4

/K ed i rapporti di Poisson

ν

1

=0,5, ν

2

=0,4. Il sistema è sottoposto ad

una variazione di temperatura di -30ºC,

per simulare la tensione nel sistema di

rivestimento quando la fibra rivestita è

raffreddata dalla temperatura di trafilatura

alla temperatura ambiente. Sebbene la

temperatura nel rivestimento durante il

ciclo di vulcanizzazione ad UV potrebbe

raggiungere valori fino a 100ºC, la tensione

termica inizia ad aumentare solo quando

la temperatura scende al di sotto della

temperatura di transizione vetrosa (T

g

) del

rivestimento secondario (~50ºC).

Le tre componenti della tensione nel

rivestimento primario sono di trazione e