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EuroWire – Maggio 2010

89

articolo tecnico

Se la linguetta d’indicazione viene bruciata

per oltre il 25% o se il cotone idrofilo si

incendia durante la prova, il cavo fallisce

la prova

[6]

. I test d’infiammabilità per

cavi VW1 e 1061 sono influenzate

dalla struttura del filo e del cavo,

come ad esempio lo spessore della

parete di isolamento, lo spessore della

parete della guaina e il numero di

fili isolati.

Prova con calorimetro a cono

La prova con calorimetro a cono è una

prova su scala ridotta messa a punto

presso il National Institute of Standards

and Technology (NIST)

[7]

. É utilizzata per la

combustione di piccoli provini per valutare

il tasso di emanazione di calore, il tempo

di accensione, la generazione di fumo e la

formazione di residuo carbonioso.

Il

principio

fondamentale,

sebbene

empirico, sfrutta l’osservazione in base

alla quale il calore di combustione netto

è proporzionale alla quantità di ossigeno

richiesta per la combustione. Pertanto,

lo studio delle nuove formulazioni di

composti FR TPE-S richiede l’utilizzo della

prova con il calorimetro a cono.

2.3 Tecnologia dei polimeri/resine

I copolimeri stirenici a blocchi (SBCs)

sono utilizzati per applicazioni di fili e

cavi. I notevoli sviluppi realizzati con la

tecnologia dell’idrogenazione hanno reso

disponibile una vasta gamma di composti

idrogenati SBCs, compatibili con le poliole-

fine e gli oli minerali. Inoltre, grazie ai recenti

sviluppi nei processi delle poliolefine e

della tecnologia dei catalizzatori, una vasta

gamma di poliolefine consente di ampliare

la gamma delle temperature di esercizio

[8,9]

.

La microstruttura del dominio del

composto SBC influenza inoltre la

resistenza e la lavorabilità della massa

fusa

[10]

.

La combinazione delle caratteristiche

reologiche del composto SBC idrogenato

e della tecnologia delle poliolefine è

fondamentale per ottenere composti

ignifughi ad alte prestazioni con uno

straordinario equilibrio di proprietà,

nonché proprietà di resistenza alla trazione

e caratteristiche reologiche eccellenti.

Queste proprietà si ottengono sia

migliorando la resistenza alla fiamma

secondo la norma UL 94 V-0, sia ottenendo

buone proprietà alle basse temperature,

buone proprietà di invecchiamento

termico e buone proprietà dielettriche.

Inoltre, è possibile sviluppare miscele di

SBC e poliolefine da utilizzare quando

sono essenziali: resistenza ai raggi UV,

elevate temperature di esercizio (es. valore

nominale di 105°C), basse temperature

di esercizio (es. punto di fragilità < –50°C)

e stabilità durante il processo. I composti

ignifughi TPE a base di SBC idrogenato

possono essere formulati per coprire

un’ampia gamma di valori di durezza da

Shore A 50s a Shore D 60s.

2.4 Composti ignifughi

Esistono diverse categorie di composti

ignifughi, fra cui le classi più diversificate

sono quelle che contengono alogeno. È

disponibile sul mercato una vasta gamma

di composti ignifughi bromati e clorurati.

I composti aromatici bromati sono

generalmente utilizzati in resine con una

temperatura di processo relativamente

elevata

[11,12]

.

Recentemente si è tentato di sviluppare

nuovi composti ignifughi utilizzando il

fosforo ed altri sistemi a base di idrossido

inorganico privi di alogeni. Il presente

articolo sottolinea che la scelta dei polimeri

ed una combinazione di tecnologie di

composti ignifughi consentono di ottenere

un composto TPE ignifugo conforme alla

direttiva RoHS.

L’effetto sulle prestazioni nella combi-

nazione di tecnologie FR è la modifica

delle caratteristiche reologiche e delle

caratteristiche di combustione con un

effetto trascurabile sulle proprietà fisiche.

Le modifiche osservate sono illustrate

sulle

Figure 3

,

4

e

5

. La

Figura 3

illustra un

aumento della viscosità a bassi gradienti

di taglio con un aumento degli additivi FR.

La

Figura 4

illustra una buona formazione

del residuo carbonioso stabile con una

combinazione degli additivi FR. Infine, la

Figura 5

illustra una diminuzione del tasso

massimo di emanazione del calore con un

aumento degli additivi FR.

Figura 3

:

Viscosità del FR TPE-S (200°C)

Figura 4

:

Formazione di residuo carbonioso nel caso

di tecnologie FR tradizionali e combinate

Aumento delle tecnologie FR

Gradiente di taglio, 1/s

Controllo

Lamina

Fessurazione

Tecnologie FR

combinate

Figura 5

:

Dati relativi al calorimetro a cono per le tecnologie combinate FR

PHHR o tempo di estinzione della fiamma

Controllo

Exp 1

Exp 2

Tasso massimo di emanazione del calore, kW/m^2

Aumento delle tecnologie FR combinate

Estinzione della fiamma, secondi