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PREFAZIONE

Sprizzi, spruzzi, sprazzi.

Verde, bianco, rosso, turchino giallo rosso rosso 1osso....

Zicche zacche zacche zicche, btnn

....

Ecco il cocktail, il

«

codU-; di gallo

».

Prodotto di magia con effetti di magia. Lo snobismo raffinate;

moderno si riallaccia all'alchimia antichissima. A1chitettura fan–

tastica di sapori, di aromi vellutati e pungenti, dolci come la ver–

ginità, amari come la disperazione. Costruzione in frenesia (tic–

trac-scuoti-versa-bevi) di elementi classici del gusto, apparente–

mente scombussolati, malmenati, sbattuti, commisti con violenza

per un'armonizzazione superiore, ideale, di stile.

Mille cocktails? mille individui simili ma diversi.

Diecimila ? idem.

Ogni cocktail ha un'anima

sua.Ha

una misteriosa sarabanda di

sapori, di aromi, un mosaico liquido, con trabeazioni frenetiche,

frementi, con architravi di sogno, a decorazioni di languore, di sve–

nimento, di ebrezza: recipe dell'oblio fugace ristoratore, schivo di

volgarità come una gran dama, frutto liquido del mistero per la

gioia piena d'un attimo, per la carne, per lo spirito.

Piccolo perchè prezioso.

Gustabile di rado perchè ne sentiamo l'eco nella nostra nostalgia.

Sigillo di elegante letizia. Punto esclamativo su un attimo di

ebrezza, squillante come grido di gioia stupita, improvvisa, sfer–

zata ai nervi inflosciti, pungolo al cervello torpido petchè sogni un

domani di letizia, becchino delle idee torbide, paraninfo di fine

amore: minuetto in minuscolo calice.

E dietro al cocktail.... l'invisibile mago, l'alchimista degli

aromi, antico e modernissimo.

Zicche, zacche, tricche tracche, scuoti, versa, bevi.

Felicità:

Una prefazione?

No.

Grassi magico: un cocktail.

Prof. A .

R.

Orrrno