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EuroWire – Marzo 2009

143

articolo tecnico

Miglioramento del PVC:

una nuova gamma di

ecoprodotti

A cura di Claudia Attanasio e Laura Colloca, B&B Compounds, Italia

Riassunto

:

Il presente articolo riguarda una nuova

gamma di composti con nanofiller che

presentano un impatto ambientale inferiore

sia da un punto di vista della produzione, sia

durante l’intero ciclo di vita.

I composti sono ignifughi, sono caratterizzati

un’inferiore densità del fumo e ridotte

emissioni di cloruro d’idrogeno, proprietà

elettriche ottimali (quali elevati valori di

resistività volumetrica) ed elevata stabilità

termica con notevole riduzione della densità

e quindi di peso.

I prodotti non contengono sostanze nocive

come plastificanti fosforici , DEHP o metalli

pesanti.

1 Introduzione

A fronte di un gamma così ampia di utilizzi

finali, i cavi devono rispondere ad esigenze

molto specifiche.

Nel corso degli ultimi decenni è stata

sviluppata una gran varietà di polimeri

per soddisfare le esigenze delle diverse

applicazioni. In generale, questi polimeri

possono essere classificati in termoplastici,

elastomeri termoplastici, elastomeri, termo-

plastici reticolati ed elastomeri reticolati. La

scelta del polimero appropriato dipende dalle

proprietà fisiche e chimiche del composto

definite nelle norme relative ai cavi.

Grazie alle sue eccellenti proprietà elettriche e

meccaniche, il PVC è un materiale ideale per il

rivestimento, l’isolamento e la protezione dei

cavi. I cavi ricoperti di PVC sono caratterizzati

da una durata di decenni, di gran lunga

superiore a quella garantita da qualunque

altro tipo di materiale. La resistenza

meccanica e la robustezza del materiale sono

aspetti importanti per qualsiasi installazione,

sotterranea, all’interno di edifici o sotto i

pavimenti. Le caratteristiche elettriche del

PVC rendono il materiale ideale per cavi di

bassa e media tensione fino a 5kV.

La normale temperatura di esercizio arriva a

70°C, ma può essere aumentata sino a 105°C

utilizzando delle formulazioni speciali. Il PVC

resta stabile fino a –40°C ed è impermeabile

all’umidità.

I cavi utilizzati negli impianti industriali,

nelle centrali nucleari, negli edifici multi-

store, negli alberghi, nelle gallerie delle

metropolitane, nei tunnel stradali o nella

fabbricazione di autoveicoli, non solo devono

essere conformi alle norme elettriche e

meccaniche corrispondenti alle caratteristiche

del materiale, ma devono anche rispettare le

rigorose norme concernenti l’infiammabilità.

In caso d’incendio, i materiali utilizzati

devono inoltre dimostrare una riduzione

della densità, della tossicità e della corrosività

dei fumi di combustione.

Numerosi studi hanno dimostrato che

l’innesco e lo sviluppo di incendi casuali

sono

questioni

piuttosto

complesse.

Molteplici sono i fattori da considerare per

valutare il contributo di ciascun materiale

ad un incendio. I numerosi materiali plastici

utilizzati nell’industria edilizia presentano

reazioni diverse al fuoco.

L’elevato contenuto di cloro nel polimero

di PVC ne riduce l’infiammabilità e anche il

calore che contribuisce all’incendio rispetto

ad altre plastiche. Diluendo il polimero

di base con degli additivi, le prestazioni

antincendio variano.

Elevate concentrazioni di materiali organici

aumentano l’infiammabilità, mentre elevate

concentrazioni di materiali inorganici la

riducono. Le formulazioni del PVC, come

altri materiali naturali e sintetici, generano

fumo e gas tossici durante la combustione.

L’emissione di fumo e cloruro d’idrogeno

può essere ridotta considerevolmente con

l’utilizzo di speciali additivi. Tramite alcuni

studi indipendenti si è giunti alla conclusione

che i gas generati dalla combustione

del PVC durante un incendio non sono

significativamente più tossici di quelli

generati da altri materiali comunemente

utilizzati nell’edilizia.

In numerosi studi è stato riconosciuto che

la sostituzione dei materiali da costruzione

tradizionali con il PVC non comporta

cambiamenti significativi per quanto riguarda

i pericoli dovuti ad incendi imprevisti

negli edifici.

In

una

valutazione

dettagliata

delle

prestazioni ignifughe globali di un materiale

sono numerosi i fattori da prendere in

considerazione.

Innesco

: Il PVC è resistente all’innesco. La

temperatura necessaria ad incendiare il PVC

rigido è superiore ai 150°C, maggiore di

quella richiesta per incendiare il legno.

La resistenza all’innesco di formulazioni

comuni di PVC flessibile è inferiore, tuttavia

può essere notevolmente superiore nel caso

di formulazioni specifiche.

Infiammabilità

:

Una volta incendiato il

materiale, il pericolo associato è direttamente

legato all’infiammabilità. Una delle più

affidabili prove quantitative su scala ridotta

per valutare la resistenza al fuoco è l’indice

limite di ossigeno (L.O.I.: Limiting Oxygen

Index) che misura la concentrazione minima

di ossigeno in una miscela di ossigeno e

azoto che può mantenere la combustione di

un materiale in condizioni di equilibrio.

Un materiale che presenta un indice L.O.I.

maggiore di 21 (l’aria contiene il 21% di

ossigeno) non dovrebbe bruciare in aria a

temperatura ambiente, mentre un valore

superiore a 25-27 indica che il materiale

brucerà solo in condizioni di calore molto

elevato.

Il PVC rigido presenta un indice di ossigeno

pari a 45-50, rispetto a 21-22 del legno e

17-18 della maggior parte dei materiali

termoplastici. I valori dell’indice di ossigeno

superiori a 27 possono essere facilmente

raggiunti con il PVC flessibile.

Ciò significa che la maggior parte dei

materiali in PVC rigido e flessibile non brucerà

autonomamente senza l’applicazione di

calore da una sorgente esterna.