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EuroWire – Maggio 2007

151

italiano

Considerando il rendimento, bisogna

innanzi tutto analizzare il sistema della

bobina. Il diametro interno della spirale

di rame è l’elemento più significativo per

determinare il rendimento. Il diametro, a sua

volta, dipende da aspetti principalmente

meccanici come il guidafilo, la vibrazione

e la contaminazione del filo, nonché le

dimensioni del filo ed il metodo utilizzato

per unire un aspo ad un altro.

In generale, più la bobina è vicina al

materiale, più elevato è il rendimento. In

molti casi può essere necessario far passare

dei fili di dimensioni diverse attraverso una

sola bobina. I fili di dimensioni inferiori

saranno prodotti ad un minor rendimento,

ma il compromesso può essere giustificato

da un costo di capitale inferiore per

dimensioni di bobine ridotte e dalla

riduzione dei tempi morti derivante dalla

riduzione dei cambiamenti della bobina

nel caso di fili di dimensioni diverse.

Il secondo aspetto della forma costruttiva

della bobina è rappresentato dalla sua

lunghezza. Teoricamente, per riscaldare

uniformemente tutto il diametro di

un filo ad una data temperatura, è

necessario un tempo corrispondente

approssimativamente a D²/25 secondi

(dove D = diametro del filo in mm). La

lunghezza minima della bobina espressa

in metri sarà così pari a D²M/25 (dove

M = velocità del filo in metri/secondi).

In pratica, soprattutto nel caso di diametri

piccoli del filo, la lunghezza minima della

bobina

determinerebbe

un’eccessiva

densità di potenza e, conseguentemente,

uno scarso rendimento. Per migliorare

il rendimento, si aumenta la lunghezza

delle bobine.

Grazie ad una valutazione basata

sull’esperienza è possibile effettuare dei

calcoli per determinare la lunghezza

della bobina (con i diametri della bobina

determinati in base alle dimensioni del

filo) e calcolare la tensione della bobina, il

numero di spire e la percentuale di rame

rispetto allo spazio libero, al fine di ottenere

il massimo rendimento. Nell’ambito di

tali calcoli, per migliorare il rendimento

si può variare la valutazione iniziale sulla

lunghezza della bobina.

Applicazioni di riscaldamento del filo

Attualmente, il riscaldamento ad induzione

si applica ad una vasta gamma di processi

di filo, per il trattamento di fili singoli

e di fili multipli paralleli o fili a trefoli che

formano cavi.

Le applicazioni del riscaldamento di fili

comprendono: il riscaldamento prima

della trafilatura; il riscaldamento prima

dell’incapsulamento (ad esempio per la

fabbricazione di cavi elettrici rivestiti di

PVC); il trattamento termico del filo (in

genere l’indurimento, a volte seguito dal

rinvenimento); la ricottura di cavi singoli e

multifilo; il riscaldamento di filo prima del

rivestimento (per mezzo di un rivestimento

metallico o di componenti di isolamento);

il rilassamento come quello effettuato

sui fili per cemento precompresso e il

preriscaldamento prima di un tradizionale

processo di riscaldamento.

Un rapido sguardo

al processo di

riscaldamento ad

induzione dei fili

in dettaglio:

Riscaldamento prima della trafilatura

A volte è necessario riscaldare alcuni tipi

di filo prima della trafilatura per evitare

eventuali danni alla superficie causati dal

processo di trafilatura.

Riscaldamento prima

dell’incapsulamento

Generalmente questo processo si applica

ai fili di alluminio, singoli e a trefoli.

Il filo viene preriscaldato al momento di

lasciare il rullo dello svolgitore e la bobina

d’induzione è posizionata sull’angolo della

catenaria della linea del filo.

Il filo passa attraverso la bobina

d’induzione quando viene riscaldato a circa

250°F (120°C) e immediatamente dopo al

processo d’incapsulamento dove il PVC

scorre uniformemente sul filo. La lunghezza

della bobina d’induzione dipende dalla

velocità del processo e dalla profondità

di riscaldamento richiesta attraverso la

sezione trasversale del filo. Poiché non è

essenziale riscaldare interamente il filo,

nella maggioranza delle applicazioni la

lunghezza della bobina d’induzione varia

da 20"a 40" (da 0,5m a 1m).

Trattamento termico del filo

L’indurimento e il rinvenimento continui

del filo d’acciaio sono particolarmente

importanti per alcuni tipi di applicazioni

quali la produzione di barre deformate per

strutture di cemento armato.

Ciò si ottiene utilizzando un processo

in linea orizzontale che prevede il

riscaldamento del filo ad una temperatura

di austenitizzazione di 1.742°F (950°C),

seguito da una tempra con acqua e quindi

da un ulteriore riscaldamento ad una

temperatura da 660°F (350°C) a 842°F

(450°C) per il rinvenimento finale, poiché

la temperatura dipende dalle specifiche

finali di resistenza alla trazione del

prodotto. Radyne ha brevettato un

processo chiamato “Hi Bond” per questa

specifica applicazione.

Ricottura

I fili d’acciaio possono essere riscaldati

ad induzione, normalmente ad una

temperatura di 1.290°F (700°C), per il

processo di ricottura, individualmente

(per diversi diametri) o in configurazioni

multiple (normalmente da 0,04" (1mm) a

0,23" (6mm)). La frequenza di uscita della

sorgente di potenza induttiva dipende

dal diametro del filo, mentre il livello di

potenza dipende dalla velocità di

produzione richiesta.

Tipo di svolgimento

in base al diametro

del filo

Rulli di

traino

Rulli di

traino

Rulli di

traino

Raddriz-

zatrice

Sistema di

lavaggio

Stazione di

preriscaldo ad

induzione

Sezione di post-

riscaldamento

ad induzione

Tempra

Stazione di

rinvenimento

ad induzione

Tempra

finale

Protezione

prodotto

Cesoia

Unità di deviazio-

ne/taglio a misura e

fasciatura in opzione

Avvolgitore del

tipo a mulinello

o a cassa

Figura 2

.

Linea per trattamento termico in continuo di fili di Radyne