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EuroWire – Marzo 2008

229

italiano

Ciò nonostante, la superficie dell’AOM-WA

frantumato con il mulino a getto due volte

risultava ancora del 10% inferiore al valore

calcolato per il KG-STA.

La superficie AOM più estesa del KG-

STA dovrebbe risultare maggiormente

efficace nella soppressione dei fumi.

La formazione di residuo carbonioso

nel PVC è catalizzata dal molibdato; di

conseguenza una superficie maggiore

dovrebbe determinare un rendimento

maggiore nella trasformazione del residuo

carbonioso.

3. Metodi di prova

3.1 Camera NBS (ASTM E662)

Il rilascio di fumi generati dalla

combustione di materiali plastici può

essere determinato utilizzando il metodo

della camera NBS (National Bureau of

Standards) standardizzato negli Stati

Uniti come norma ASTM E662. Questa

prova è stata inizialmente sviluppata

per determinare le caratteristiche della

generazione di fumi dei materiali plastici

utilizzati nella costruzione di aeromobili.

La camera NBS misura la densità dei

fumi accumulati quando un campione

caratterizzato da una forma e da uno

spessore specifici viene esposto ad una

sorgente di calore radiante 25kW/m

2

.

La densità massima di fumo o la den-

sità di fumo ad un determinato tempo

(generalmente 4 minuti) può essere

specificata in funzione dell’applicazione.

La prova può essere effettuata con o

senza l’applicazione di una fiamma pilota

(rispettivamente combustione con fiamma

e senza fiamma). Nel presente studio le

prove sono state eseguite con il metodo

della combustione con fiamma.

3.2 Calorimetro a cono (ASTM E1354)

Il calorimetro a cono è uno strumento di

laboratorio che misura la combustibilità

e la generazione di fumi di materiali in

una vasta gamma di condizioni. Nel caso

di materiali da costruzione che devono

superare il costoso test del Tunnel di

Steiner E-84, spesso si utilizza il calorimetro

a cono come prova preliminare.

Se da un lato nessun test d’irradiazione

fisso può prevedere le prestazioni nella

prova del tunnel su vasta scala, la prova

condotta con il calorimetro a cono è

ampiamente riconosciuta come utile

strumento di sviluppo.

Nella prova con il calorimetro a cono,

descritta dalla norma ASTM E1354, un

campione quadrato di 100mm x 100mm

(4 x 4 pollici) viene esposto al flusso

radiante di un radiatore elettrico.

Il radiatore presenta la forma di un cono

tronco (da cui il nome dello strumento) e

può generare flussi termici da 10 a 110kW/

m

2

, ma più tipicamente da 50 a 75kW/m

2

,

ovvero da due a tre volte il flusso termico

utilizzato nella camera NBS.

Il calorimetro a cono consente di misurare

le

caratteristiche

delle

prestazioni

antincendio di materiali chiave utilizzati

nella modellizzazione di propagazione

degli incendi. La generazione di fumi è

costantemente misurata utilizzando un

raggio laser nel condotto di scarico.

La registrazione dell’intensità è utilizzata

per calcolare un coefficiente di estinzione

che costituisce un parametro di misura-

zione dei fumi nelle correnti d’aria.

L’integrazione del coefficiente di estinzione

rispetto al tempo viene combinata con il

volume totale dei prodotti di combustione

per ottenere il parametro dei fumi

complessivi.

Le unità rispetto ai fumi complessivi,

normalizzate per la superficie del

campione, sono espresse in m²/m².

Per il presente studio, la prova con il

calorimetro a cono è stata effettuata

presso il Polymer Diagnostics, Avon Lake,

Ohio, Stati Uniti, e nel College of William

and Mary, sotto la direzione del Professor

William Starnes.

4. Risultati

4.1 Camera a fumi NBS

Sono state selezionate due diverse

formule di PVC flessibile per eseguire la

comparazione fra il prototipo Kemgard

STA e l’AOM commerciale. In una formula,

è stato aggiunto il triidrato di alluminio

ad un livello di 30phr. Nell’altra formula,

la concentrazione di ATH era di 60phr.

Le formule di base sono illustrate nella

Tabella 4.

Le comparazioni dei prodotti

sono state effettuate a 5, 10 e 15phr di

AOM totale. I livelli di talco sono stati

adattati per mantenere il materiale di

riempimento ad un livello complessivo

stabile.

Le

Figure 3-5

rappresentano la densità del

fumo come funzione della concentrazione

dei diversi composti utilizzati. D90 corri-

sponde al livello di fumo a 90 secondi. D4

corrisponde alla densità di fumo a 4 minuti

e Dmax rappresenta la massima densità

di fumo raggiunta durante la prova. I dati

evidenziano chiaramente che con tutte

le concentrazioni e in tutti gli intervalli di

tempo, il KG-STA supera di gran lunga le

prestazioni del WA 011GA Climax. Inoltre,

le prestazioni del KG-STA sono superiori a

quelle del migliore campione commerciale,

A2017I Climax, ancora con qualsiasi

concentrazione e in qualsiasi intervallo di

tempo.

Figura 3

:

Densità dei fumi NBS a 90 secondi per

il KG-STA e l’AOM commerciale.

Figura 4

:

Densità dei fumi NBS a 4 minuti per il

KG-STA e l’AOM commerciale.

Figura 5

:

Densità massima del fumo per il KG-STA e

l’AOM commerciale.

Figura 6

:

Densità del fumo NBS a 90 secondi per il

KG-STA e l’AOM commerciale.

Figura 7

:

Densità del fumo NBS a 4 minuti per il KG-

STA e l’AOM commerciale.

Figura 8

:

Densità massima del fumo per il KG-

STA e l’AOM commerciale.

PVC Flessibile w/30phr ATH: D90

Comparazione fra l’AOM e l’ATH a 60phr: D90

Comparazione fra l’AOM e l’ATH a 60phr: D4

PVC Flessibile w/30phr ATH: D4

PVC Flessibile w/30phr ATH: Dmax

Densità media

dei fumi

Densità media

dei fumi

Densità media

dei fumi

Densità media

dei fumi

Densità media

dei fumi

Densità media

dei fumi

Comparazione fra l’AOMe l’ATHa 60phr: Dmax