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il
mio
stile
di
vita
Uno stile di vita più che una dieta, pur non
comportando grandi rinunce, la dieta Zona
richiede impegno e autodisciplina. Ma c’è chi
garantisce risultati strabilianti!
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ZONA!
Resto in
RITROVARE L’EQUILIBRIO
In Italia la dieta Zona è arrivata dagli Stati Uniti proprio
vent’anni fa, io invece l’ho scoperta circa un anno e mezzo fa
quando, dopo un periodo in cui mi ero un po’ lasciata andare, mi
decisi ad impegnarmi per perdere i chili di troppo che avevo accumulato
senza quasi rendermene conto. Come tutte le diete aveva sostenitori e detrattori,
ma io ne sentivo parlare con entusiasmo da alcuni amici sportivi e, visto che non
sembrava comportare troppe rinunce - anzi, mi dicevano che avrei potuto mangia-
re in abbondanza, solo avendo cura di bilanciare gli alimenti - mi sono detta, perché
non provarla? Ecco allora che ho iniziato a documentarmi (so che sarebbe meglio
rivolgersi ad un esperto, ma ho preferito provare con il fai-da-te), a valutare
i pro e i contro e, con fatica devo ammettere, a capirne il funzionamen-
to e come combinare i vari alimenti all’interno dei pasti nell’arco della
giornata. Per dirla semplice, la Zona non è esattamente una dieta per di-
magrire, ma per riequilibrare l’organismo, prevenendone gli stati infiamma-
tori e riportandolo al peso forma, sia in caso di sovrappeso, sia di sottopeso.
Come? Cambiando la ripartizione di carboidrati, grassi e proteine rispettando
per ciascuno proporzioni precise e inducendo così una risposta ormonale che
mantenga costanti i livelli di insulina nel corso della giornata. Il risultato do-
vrebbe essere un complessivo miglioramento del benessere dell’organismo che,
in questo modo, dovrebbe funzionare al meglio delle sue possibilità.
Lamia esperienza è durata qualchemese ed è finita lentamente, prima chemi deci-
dessi ad ammetterlo. All’inizio ero davvero esaltata, nelle prime settimane pesavo e
misuravo tutto per bene e i risultati arrivavano in fretta, perdevo peso e centimetri
e non sentivo la fame. Mi sentivo anche piena di energie, fondamentale per poter
fare sport accelerando quindi la
remise en forme
. Dopo circa tre mesi però, tutto
quell’entusiasmo era svanito, un po’ perché ero stufa di pesare tutto ed ero diven-
tata più approssimativa misurando a occhio, un po’ perché anche la perdita di peso
si era totalmente fermata. E poi quante rinunce quando uscivo con gli amici!
Ecco che dopo qualche mese, complice anche il fatto di avere raggiunto i miei
obiettivi, avevo smesso quasi del tutto di impegnarmi per combinare i blocchi,
in più mi dimenticavo gli spuntini e insomma, senza che me ne accorgessi avevo
iniziato a seguire la classica dieta mediterranea. Quello che posso concludere dal-
la mia esperienza è che la Zona, più che una dieta, dovrebbe diventare uno stile di
vita e alimentare: una volta che si impara a combinare gli alimenti e a mantenerli
equilibrati fra loro, il gioco è fatto. Sembra facile ma questo richiede attenzione,
autodisciplina e diciamocelo... poca vita sociale! Io posso dirmi soddisfatta dei
risultati della dieta, ma devo ammettere che non avrei mai potuto continuarla a
lungo, soprattutto perché mangiando spesso fuori, mi rendo conto di quanto sia
difficile rispettare i blocchi giornalieri senza sgarrare. Certo, è vero che se sgarri
ad un pasto, puoi rientrare in zona dal pasto successivo, ma già nell’arco di un
weekend, fra l’aperitivo del venerdì, la pizza del sabato e il pranzo dai suoceri la
domenica, diventa poco gestibile... e chi rinuncia a quelli???