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EuroWire – Gennaio 2011

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articolo tecnico

Va notato che la qualità del fosfato e le

prestazioni ottenute riflettono la cura con

la quale sono state realizzate le prime fasi

del processo.

2 Fosfati di zinco

Attualmente, tre sono i tipi di fosfato

di zinco normalmente utilizzati. Essi

si differenziano per i loro mezzi di

accelerazione, quali:

Nitrito/nitrato

Clorato/nitrato

Nitrato/aria (processo secondario Fe)

Il sistema con nitrito/nitrato è il più

utilizzato fuori dall’Europa Centrale.

Funziona ad alte temperature producendo

fanghi che si depositano sul fondo del

serbatoio di processo. L’acceleratore più

comune è il nitrito di sodio. Normalmente,

questi processi contengono nichel, che

agisce quale agente affinante. Il sistema

con clorato/nitrato si utilizza in situazioni

specifiche in cui questo metodo di

accelerazione è più adatto al processo

(come nel caso di processo intermittente),

o quando il fosfato prodotto è conforme

ad un determinato requisito. Con questo

sistema si producono anche fanghi nel

serbatoio di processo.

Il sistema con nitrato/aria (processo

secondario Fe) funziona a temperature

più basse e produce i propri fanghi in

un serbatoio esterno nel quale viene

introdotta una alimentazione ad aria

controllata. I fanghi prodotti sono duri

e densi e si depositano rapidamente sul

fondo del serbatoio di processo. Questi

processi non utilizzano nichel né nitrito.

3 Attivazione

Per ottenere i maggiori vantaggi da

un rivestimento di fosfato di zinco, si

raccomanda fortemente di utilizzare

un attivatore prima del fosfato di

zinco. L’attivatore fornisce i siti per la

nucleazione dei cristalli di fosfato di

zinco, che crea un rivestimento raffinato,

controllato e cristallino. Si determina così

una riduzione del coefficiente di attrito

e un miglioramento dell’adesione del

rivestimento alla superficie del metallo.

La struttura cristallina sottile aumenta

inoltre l’area superficiale disponibile per il

processo di lubrificazione successivo.

4 Un nuovo tipo di

lubrificante come

alternativa ai saponi

e al MoS

2

I nuovi lubrificanti sono sistemi polimerici

ad elevate prestazioni. Applicati per

immersione in soluzione acquosa, pro-

ducono rivestimenti organici sottili.

Per ottenere i massimi risultati, questo

lubrificante deve essere utilizzato sopra un

rivestimento di conversione. L’applicazione

su materiali nudi è possibile, ma deve

essere esaminata caso per caso e, pertanto,

non può essere generalizzata.

Lo schema illustrato qui di seguito mostra

lo spessore di rivestimento dei sistemi

polimerici comparati con lo spessore dei

lubrificanti tradizionali utilizzati fino ad

oggi.

4.1 Obiettivi del nuovo sviluppo

L’obiettivo generale consisteva nello

sviluppare

un

rivestimento

che

permettesse di ottenere una formatura

finita senza influenzare negativamente

la durata dell’utensile. Ciò significa che la

precisione di formatura dovrebbe essere

notevolmente migliore rispetto a quella

ottenuta utilizzando il sapone e comunque

almeno equivalente a quella ottenuta

mediante il MoS

2

. Inoltre, l’altro obiettivo

consisteva nell’ottenere un rivestimento

sostanzialmente più pulito e facile da

rimuovere.

Il concentrato di lubrificante dovrebbe

essere

classificato

nelle

classi

di

inquinamento dell’acqua più basse e non

doveva essere utilizzato alcun additivo

che potesse presentare un potenziale

rischio di corrosione.

4.2 Principi chimici del nuovo

rivestimento

Il nuovo rivestimento polimerico svilup-

pato è una miscela di composti altamente

molecolari che non contengono metalli

pesanti, composti di boro, olio minerale,

additivi lubrificanti con cloro o zolfo (come

il bisolfuro di molibdeno, il bisolfuro di

tungsteno) o composti a base di fluoro,

come ad esempio il Teflon

®

.

4.3 Vantaggi per il cliente

4.3.1 Vantaggi offerti dal rivestimento

polimerico per il fabbricante di filo o il

pretrattante di sezioni di barre

L’utilizzo di un bagno polimerico anzichè

un bagno di sapone, offrirà ad uno

stabilimento di produzione i seguenti

vantaggi:

I rivestimenti polimerici non richiedono

polvere di sapone nella trafila. Ciò evita

il problema della formazione di polvere

per gli operatori. Riduce i costi poiché

non vi è alcuna necessità di acquistare

polvere di sapone né di provvedere

alla sua eliminazione. Migliora inoltre

l’affidabilità delle trafile poiché sulla

Figura 2

:

Comparazione fra gli spessori di

rivestimento dei vari lubrificanti

Flusso di ritorno

Alimentazione di

fosfato di calcio

Anodi a griglia

Soluzione di fosfatazione

Catodo

Filo e parte solida

Figura 3

:

Sezione trasversale di un impianto di trattamento

Comparazione fra gli spessori di

rivestimento dei vari lubrificanti

Strato di lubrificante g/m

2

Polimero

MoS

2

Sapone