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Lo scenario disegnato dai report
‘Annual Roundup’ e ‘Mobile Secu-
rity’ relativi all’anno 2012 realizzati
da TrendMicro non lascia adito a
dubbi: il numero di malware diret-
ti contro i dispositivi mobili An-
droid ha raggiunto in soli tre anni
i livelli che i pc hanno totalizzato
in 15 anni.
“La cosa preoccupante - sotto-
linea
Cesare Garlati
, vice presi-
dent Mobile Security di Trend Mi-
cro, considerato uno dei principali
evangelisti sul tema della sicurezza
dei dispostivi mobili - è l’esiguità
(solo il 20%) del numero di pos-
sessori di dispositivi Android che
adottano soluzioni di sicurezza
sui loro dispositivi mobili, siano
essi smartphone o tablet, senza
rendersi conto che oggi sono pro-
prio questi oggetti a catalizzare
l’attenzione della criminalità orga-
nizzata, vista la rapidità con cui si
stanno di‹ondendo in ogni parte
del mondo, esattamente come è
successo in passato per il pc. I
numeri più eclatanti riguardano
Android, visto che è il sistema ope-
rativo di gran lunga più di‹uso, ma
non bisogna incorrere nell’errore di
credere che gli altri, a cominciare
da iOS, siano immuni da rischi”.
Le minacce
del mondo post pc
Secondo le analisi di Trend Micro,
il 2012 si è concluso con un totale
di 350.000 minacce per Android,
con un rapporto di 14 a 3 rispet-
to a quelle indirizzate verso i pc
tradizionali. Nel 2012, inoltre, le
minacce basate su piattaforma
Java hanno soppiantato quelle su
Windows, portando, tra le altre
cose, alla realizzazione del primo
attacco ad ampio raggio contro
la piattaforma Mac.
L’Italia risulta essere ad altissimo
rischio, visto che si colloca al quar-
Trend Micro
: la storia si ripete
L’Italia si colloca al quarto posto, dopo Nigeria, Perù e India, tra i Paesi
più infettati da apps Android contra atte.
R.C.
to posto, dopo Nigeria, Perù e In-
dia, tra i Paesi più infettati da apps
Android contra‹atte, un prima-
to sicuramente poco lusinghiero.
Ma da dove nascono i principali
pericoli?
“Le piattaforme dei social net-
work rappresentano aree parti-
colarmente critiche per la sicu-
rezza - spiega Garlati - a causa
della predisposizione degli utenti a
condividere informazioni personali
con le proprie community di rife-
rimento senza quegli accorgimen-
ti di sicurezza ormai abituali per
pc e notebook. È fondamentale,
quindi, evidenziare i rischi insiti nei
dispositivi mobili, che, in seguito
al fenomeno Byod impatteranno
sempre più anche il mondo enter-
prise, sviluppando negli utenti la
consapevolezza di dover adottare
anche per smartphone e tablet
quelle soluzioni di sicurezza che
ormai non vengono più messe in
discussione quando si parla di pc.
Oggi, però, stiamo entrando nell’e-
ra post pc, come sanno benissimo
le organizzazioni criminali che non
a caso sempre più spesso met-
tono nel mirino proprio le apps
scaricate con tanta noncuranza”.
Anche per il 2013, secondo le ana-
lisi di Trend Micro, la minaccia più
seria sarà verosimilmente costitu-
ita da apps nocive per Android,
che, dalle 350.000 rilevate nel
2012, potrebbero arrivare a toc-
care quota 1 milione.
I mezzi per contrastare il cyber
crime, però, esistono, anche quan-
do si parla di attacchi contro le
piattaforme mobili. Da un lato l’in-
dustria sta investendo in maniera
consistente per rendere disponibili
soluzioni di sicurezza indirizzate
al mondo mobile sempre più ež-
cace, dall’altro gli utenti possono
mettere in atto alcuni semplici ac-
corgimenti per evitare brutte sor-
prese: utilizzare password o altre
opzioni di blocco dei dispositivi,
scaricare apps solo da siti ažda-
bili, verificare con attenzione le
autorizzazioni richieste dalle apps
scaricate e, naturalmente, dotare
i propri dispositivi di tool di sicu-
rezza adeguati.
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