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febbraio 2013
decisivo per raggiungere i risultati richiesti. Nelle
buone pratiche, anche italiane, il TCO medio di una
risorsa ICT dovrebbe scendere di almeno un terzo!
La nuova era dell’ICT EA richiede poi una profonda
razionalizzazione del data center, in termini di mag-
gior standardizzazione, maggior densità di risorse
e maggior e—cienza grazie ad una maggior auto-
mazione. I data center sono grandi consumatori di
energia, ed il risparmio energetico costituisce un
elemento basilare per un ecosistema ICT sosteni-
bile, il così detto ‘green ICT’, soprattutto in Italia
dove i costi energetici sono tra i più alti al mondo.
Si tenga conto che entro il 2013 oltre il 50% dei
data center esistenti incontrerà problemi di spazio
fisico, e non potrà ospitare i nuovi sistemi ad alta
densità a causa di limiti alla rete dati, di alimen-
tazione elettrica e di condizionamento. In queste
condizioni una soluzione possibile è quella di uti-
lizzare infrastrutture cloud pronte all’uso con au-
tomazione e orchestrazione senza rischi; ed anche
questo richiede la definizione di una ICT EA e della
relativa road map.
Salvaguardare gli investimenti
Agilità e velocità vanno di pari passo, e le esigen-
ze del business impongono ormai che progetti ICT
mostrino un ritorno dell’investimento entro 6 mesi
e un time to market inferiore: questo vale anche
per l’implementazione, parziale e/o verticale, di
un cloud ibrido.
Da vari interventi è emerso che l’approccio vincen-
te è di evoluzione, non di rivoluzione rispetto al
preesistente, con progetti veloci e auto-contenuti
per salvaguardare gli investimenti fatti in passato.
Questo ha un impatto serio sul ciclo di vita delle
applicazioni e dei servizi, oltre che sull’organizza-
zione ‘as is’, e sulle diverse competenze richieste:
si richiede un change management tutt’altro che
banale, non solo per l’unita organizzativa dell’ICT
ma per tutta la struttura. Cambia anche il ruolo (e
la mentalità) del responsabile del sistema informa-
tivo, il CIO per le grandi strutture, l’IT administra-
tor per quelle piccole: deve passare da logiche di
e—cienza dell’ICT a logiche di agilità e flessibilità,
deve diventare uno smaliziato ‘broker’ di servizi
ICT, realizzando un ecosistema ICT con diversi for-
nitori velocemente sostituibili senza alcun costo.
Altro che locked-in!.
Governare le complessità
Lato sicurezza, il cloud e la virtualizzazione com-
portano specifiche vulnerabilità e criticità che de-
vono essere ben approcciate e bilanciate anche a
livello concettuale, in primo luogo per la resilienza.
Il cloud e i big data richiedono soluzioni di sicu-
rezza per sistemi di grandi dimensioni ed elevata
complessità. L’approccio da seguire è una continua
prevenzione agile e in tempo reale. La sicurezza
assoluta non può esistere, fondamentale è miti-
gare l’impatto di un attacco. E data la crescente
complessità e conseguente alta specializzazione
necessaria per poter gestire e—cacemente la sicu-
rezza ICT, stanno di‡ondendosi o‡erte di managed
security as-a-service. Per gestire le patch rilascia-
te dai fornitori, ad esempio, le logiche di ‘virtual
patching’ possono rappresentare un valido aiuto.
Con l’adozione di soluzioni cloud la protezione dei
dati nella nuvola diviene fondamentale, anche se
critica. Soluzioni innovative stanno emergendo,
basate sull’autenticazione forte e sulla crittogra-
fia dei dati.
Un’indagine rivelatrice
Soiel International ha realizzato un’indagine via
web su un campione di decisori ICT di aziende ed
enti, appartenenti al mondo della domanda sele-
zionati dal database Soiel, con l’obiettivo di avere
una indicazione aggiornata dell’adozione, in Italia,
di servizi cloud, pur senza pretesa di validità sta-
tistica, data la spontaneità delle risposte via web.
All’indagine hanno risposto 272 persone, un numero
significativo per poter avere indicazioni, il cui ruolo
in azienda è sintetizzato nella
fig.1: al primo posto i respon-
sabili dei sistemi informativi, al
secondo posto le posizioni di
vertice dell’azienda. Questo è
un chiaro indicatore che nelle
piccole e medie imprese, che
sono la stragrande maggioran-
za nel mercato italiano, i de-
cisori reali sull’ICT sono i ver-
tici, che espletano le funzioni
decisionali tipiche di un CIO,
con il supporto di consulenti
Allineare IT e business
Fig. 1
- Ruolo nell’organizzazione dei rispondenti
(Fonte: Soiel International, rispondenti 272/272)
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